Grillo attacca il Pd “Sono da ricovero”
Grillo attacca il Pd “Sono da ricovero”
Enrico Letta, Matteo Renzi e Pippo Civati e l’intero Pd tornano nel mirino di Beppe Grillo. Dal suo blog il leader dei Cinque Stelle attacca il partito democratico. Oggetto del contendere: la decisione del Pd di non votare la mozione di sfiducia della Cancellieri presentata dal M5s. “Dario Franceschini del pdmenoelle ha detto che potrebbe accettare la sfiducia della Cancellieri, ma non quella proposta dal Movimento 5 Stelle. Franceschini assomiglia a quel tizio che si tagliava i gioielli di famiglia per fare un dispetto alla moglie. Non è giusto ciò che è giusto, ma è giusto ciò che p contro il M5S. Una logica da manuale del perfetto idiota pdmenoellino” scrive Grillo. “Se la mozione l’avesse presentata Berlusconi – prosegue – Franceschini si sarebbe affrettato a sottoscriverla come è avvenuto in passato per leggi, emendamenti, mozioni del Pdl in cui è venuto in aiuto il Soccorso Rosso con la benedizione del Colle. Quando le mozioni le presenta il pdmenoelle, se ritenute corrette dal M5S, quest’ultimo le vota ma il pdmenoelle si astiene, come è avvenuto per la decadenza del Porcellum proposta da Giachetti. Quindi, se la proposta è giusta, ma viene dal M5S, come per la Cancellieri, non si può votare, se la proposta è giusta, come la cancellazione del Porcellum, e viene dal pdmenoelle, non si può votare lo stesso”.
Grillo alza poi i toni dello scontro verbale. Secondo lui, i rappresentanti del Pd “meritano un TSO accurato. Si credono Machiavelli e sono solo dei politicanti. Il pdmenoelle e’ formato da un numero impressionante di cuculi”. E i cuculi più attivi, per Grillo, sono Renzi e Civati. “Quando un’iniziativa osteggiata dal loro partito, ma proposta dal M5S, diventa ineluttabile e l’opinione pubblica chiede un cambiamento, si illuminano come un albero di Natale. La Cancellieri e’ arrivata al punto di cottura, allora Renzi si scaglia contro la perfetta imitazione femminile di Jabba the Hut e Civati annuncia la sua mozione di sfiducia”. Una mossa tardiva dietro la quale, spiega Grillo, si cela in realtà una mossa elettorale in vista del Congresso Pd dell’8 dicembre.
(A.t.)