Fa specie pensare che in questi giorni difficili e complicati per il Paese – mentre la crisi politica viene raccontata e analizzata minuto per minuto su twitter dai commentatori più accreditati delle diverse aree di appartenenza e competenza – la persona che meglio rappresenta un (l’unico?) punto di riferimento certo e credibile per tutti i cittadini italiani sia un signore di 86 anni.
La sensazione diffusa è che senza il Presidente Giorgio Napolitano, le cose, se possibile, andrebbero persino peggio.
Il Presidente della Repubblica ha preso in mano una situazione in progressiva e rapidissima degenerazione per tentare di raddrizzarla.
“In nome del popolo italiano”.
[ad]E appare credibile.
Non era scontato che lo facesse. Il ruolo istituzionale non lo richiede e in qualche modo neanche lo contempla.
Eppure il Presidente Napolitano è stato capace di costruire nel corso del suo mandato una credibilità sempre più diffusa (contrastando efficacemente nei fatti l’avversità iniziale dei partiti politici del centro destra che in più di un’occasione hanno tentato di screditarne il prestigio) che gli dà ora l’autorevolezza per “uscire dal ruolo” e sostituirsi di fatto al Presidente del Consiglio (che, al contrario, ha perso progressivamente il consenso e la fiducia dei cittadini, ora ai minimi storici, sotto il 30%) anche nello scenario internazionale.
Con sobrietà e determinazione. Senza perdere di vista i limiti oggettivi del suo mandato. Rispettando le regole democratiche.
L’azione del Presidente Napolitano si caratterizza positivamente per la capacità di agire con tempestività e con qualche genialità propria (l’ultima decisione di nominare Mario Monti senatorea vita ne è un esempio).
E per la capacità di trasmettere il suo agire con estrema efficacia.
Il Presidente sembra conoscere bene le regole della comunicazione politica e pare dare la giusta importanza alle modalità del suo “esternare” (evidentemente può anche contare su uno staff di qualità che lo segue e lo supporta).
I messaggi sono semplici ma densi di contenuto, mai banali. Sempre coerenti. E creano fiducia nei cittadini.
Il Presidente dice e poi agisce di conseguenza.
In controtendenza a larga parte della classe dirigente del paese, non solo quella politica, che appare confusa o comunque scarsamente capace di comunicare fiducia/autorevolezza/capacità/competenza.
Giorgio Napolitano racconta a tutti i cittadini, giovani compresi, che esiste un altro modo/modello di fare politica e di gestire la responsabilità del governo di un paese, opposto a quello di Berlusconi.
In questo senso contribuisce a restituire, per quanti gli è possibile, senso e credibilità alle istituzioni così maltrattate e screditate.
Una bella soddisfazione per un signore di 86 anni.
E un motivo di riflessione per tutti.
Politici, esperti di comunicazione, appassionati di facebook e twitter-dipendenti.