Sinisa Mihajlovic è il nuovo allenatore della Sampdoria. L’annuncio, giunto in mattinata, fa sognare i nostalgici tifosi della gradinata sud: il serbo, durante la sua carriera da calciatore, ha vestito la casacca blucerchiata dal 1994 al 1998. “La Sampdoria comunica che l’incarico di allenatore responsabile della prima squadra è stato affidato al signor Sinisa Mihajlovic (nato a Vukovar, Croazia, il 20 febbraio 1969)”. Con questo annuncio la società di Genova risolve il problema della sostituzione di Delio Rossi, esonerato dopo la sconfitta contro la Fiorentina, affidando la panchina ad uno che, di Sampdoria, ne mastica: Sinisa Mihajlovic.
L’allenatore serbo, al momento dell’esonero di Rossi, era l’indiziato numero uno per la guida del club blucerchiato che, al momento, si trova penultimo a nove punti assieme al Catania. Mihajlovic aveva già espresso il desiderio di tornare ad allenare in Italia nonostante il contratto che lo vedeva alla guida della nazionale di calcio serba ma la federazione balcanica non era della stessa opinione. Molti sono stati i tentativi da parte del presidente della federazione serba di trattenere il tecnico; l’ultimo risale a tre giorni fa quando lo stesso Karadzic ha dichiarato a Sportske Net: “Non si sa ancora nulla, ma personalmente sono perchè lui resti. Alla nazionale serve ora continuità. Non credo che sia saggio cambiare ora, quando abbiamo una squadra già formata, con il cambio generazionale già avvenuto e con grandi chances di qualificazione ai prossimi Europei”.
Ed è stato allora che, sul web, hanno iniziato a comparire altri nomi, primo fra tutti quello di Zeman seguito da quello di Reja e, i più azzardati, erano pronti a scommettere su Corini e Ballardini. Garrone, nonostante le piccole difficoltà, ha proseguito sulla sua strada contattando Mihajlovic che, per prendere tempo, ha aspettato il termine dell’amichevole internazionale fra la sua selezione e quella russa per ufficializzare il suo approdo a Genova, una città che conosceva bene.
Mihajlovic, infatti, durante la sua longeva carriera da calciatore, ha giocato per quattro anni con il marinaio bagiggia cucito sul petto. Era il luglio del 1994 e il difensore serbo, famoso per le sue magiche punizioni, passa dalla Roma alla Sampdoria e vi rimane fino al 1998 quando viene acquistato dalla Lazio. Con la maglia blucerchiata Mihajlovic ha collezionato, fra campionato, coppa, Champions e Coppa Uefa, 128 presenze condite con 15 reti, molte delle quali su calcio piazzato.
Il serbo, grazie al suo mancino fatato, conserva il record di reti su punizione del campionato italiano dal 1987 (28) e detiene, insieme a Giuseppe Signori, il record di reti segnate su punizione in una singola partita (3) ma questi numeri risalgono all’epoca in cui era giocatore. La sua carriera da allenatore inizia all’Inter, come vice di Mancini; la prima esperienza come allenatore risale al 2008 quando si siede sulla panchina del Bologna. L’esperienza sotto le due torri termina in modo brusco nell’aprile del 2009, al suo posto Papadopulo. Sbarca poi a Catania dove riesce ad ottenere una tranquilla salvezza e, nel 2010, sostituisce Prandelli alla guida della Fiorentina dove, però, non riesce ad ingranare e viene sostituito, ironia del caso, da Delio Rossi nel novembre del 2011. Chiamato a guidare la nazionale serba non riesce, nonostante gli ottimi risultati, a centrare la qualificazione al mondiale 2014 arrivando terzo dietro Belgio e Croazia.
L’esperienza alla Sampdoria sa tanto di ultima chance per Mihajlovic che, finora, ha dimostrato di non essere il miglior allenatore in circolazione. Starà proprio al serbo dimostrare il contrario centrando una salvezza difficilissima che potrebbe allontanare le contestazioni alla società arrivate, negli ultimi periodi, dalla gradinata sud. I tifosi, infatti, tacciano la dirigenza di scarsa progettazione e di tirchiaggine – siamo a Genova del resto – e, proprio per questo, Garrone spera vivamente di aver fatto la scelta giusta altrimenti già immagina i titoli dei giornali: Samp tirchia e nostalgica.