Nuovo rinvio di ogni decisione del Governo sulla seconda rata Imu, questione che avrebbe dovuto essere affrontata oggi nella riunione del Consiglio dei Ministri: responsabile del rinvio alla settimana prossima, a quanto si sa, il problema dell’imposta sui fabbricati e sui terreni agricoli.
Il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, in particolare avrebbe chiesto con insistenza di cancellare l’imposta per quelle categorie di beni immobili: anche per questo, la riunione di Palazzo Chigi sarebbe iniziata in ritardo, visto che occorrerebbero circa 400 milioni di euro in più per coprire la richiesta della titolare dell’agricoltura.
Fonti governative hanno però precisato che il rinvio – che a questo punto sposta il varo del decreto di abolizione della seconda rata Imu a martedì prossimo – sarebbe dovuto all’esigenza di attendere l’emissione del decreto sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, che a sua volta ha bisogno di essere vagliato dalla Banca centrale europea.
Resta tra l’altro il problema della copertura dell’abolizione della prima rata, che sarebbe saltata perché sarebbero arrivate molte meno risorse del previsto dalla sanatoria sulle slot machine: mancando 1,2 miliardi di euro, in base alle norme contenute nel primo decreto Imu, dovrebbe scattare un aumento automatico delle accise sulla benzina, con conseguenze prevedibili. Gli stessi comuni, tra l’altro, avrebbero chiesto fondi per altri 500 milioni, rendendo ancora più difficile il compito del governo.
Nel frattempo la Consulta dei Caf ha deciso di fissare al 15 novembre il termine per stabilire le delibere da prendere a riferimento per il pagamento del saldo Imu: per gli operatori non è possibile aspettare ancora le delibere dei Comuni sull’Imu per calcolare il saldo e la decisione serve a superare una ”insostenibile situazione”.
Imu “Rinvio solo formale”, via alle dismissioni – “Il rinvio è solo formale, per una questione tecnica”. A dirlo è il premier Enrico Letta nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Letta rassicura gli italiani “la seconda rata dell’Imu non si pagherà”. “Chiuderemo martedì l’iter legato ai due decreti dell’Imu e sulle quote di Bankitalia. Le banche – dice il premier – saranno toccate da entrambi i provvedimenti e quindi» occorre, per quanto riguarda il tema della rivalutazione delle quote di Bankitalia, è necessario il parere della Bce che arriverà nelle prossime ore” . Per gli acconti fiscali “si sposterà la tempistica dal 30 novembre al 10 dicembre”.
Oltre alla precisazione sull’Imu, il premier ha aggiunto che il governo ha pronto un pacchetto di dismissioni da 10 – 12 miliardi. In particolare è prevista la cessione di “quote di controllo e non di controllo di alcune società e la cessione del 3% di Eni senza discesa sotto il 30% con un operazione di buyback”. “Abbiamo intenzione di intervenire su alcune partecipazioni, dirette e indirette, con la cessione al mercato di quote non di controllo tranne che per Sace e la parte commerciale di Grandi Stazioni”, ha detto Letta annunciando che si tratta di Stm, Enav, Fincantieri, Cdp Reti, Tag.
Coperture da banche e benzina – Fra le coperture per la cancellazione della seconda rata Imu c’è l’aumento al 128% per il 2013 (al 127% nel 2014) dell’acconto Ires per banche e assicurazioni, oltre all’aumento delle accise su carburanti a partire dal 2015. Presente anche l’acconto sull’imposta del risparmio amministrato.
Gabriele Maestri