A.A.A. cercasi capogruppo al Senato di Forza Italia. Paolo Romani o Silvio Berlusconi come successori di Renato Schifani nel ruolo di capogruppo al Senato della ri-nata Forza Italia? Nessuna delle due ipotesi per ora è confermata.
Berlusconi tentato dall’idea di succedere a Schifani – Ieri Berlusconi ha presenziato a San Lorenzo in Lucina una lunga riunione con lo stato maggiore azzurro per affrontare questo nodo, ma la partita sarebbe ancora aperta. Tentato dall’idea di assumere lui stesso la presidenza del gruppo in vista del voto della decadenza e del passaggio in aula a palazzo Madama della legge di stabilità, avrebbe deciso di prendere ancora del tempo. Ora si valuta la possibilità di affidare la ‘reggenza’ del gruppo a un fedelissimo come Paolo Romani.
In vista c’è una nuova riunione dei senatori azzurri convocati a palazzo Madama per tornare a parlare della questione e cercare di sciogliere un rebus, che appare più difficile del previsto. Anche perché la scelta del capogruppo cade proprio in un momento di grande fibrillazione legato alla volontà di Berlusconi di ‘ringiovanire il partito’.
Forza Italia e Nuovo Centrodestra: sfrattati gli alfaniani – Dopo la scissione del Pdl e il divorzio dai falchi di Forza Italia è scoppiata la ‘guerra delle stanze’ a Montecitorio. Ad accendere gli animi, la scoperta, questa mattina, da parte di alcuni deputati del ‘Nuovo centrodestra’ di non avere più la disponibilità del proprio ufficio al gruppo della Camera. E’ successo a Maurizio Bernardo, ex tesoriere del gruppo Pdl-Fi (sostituito nei giorni scorsi da Pietro Laffranco), quando è salito al quarto piano del palazzo dei gruppi in via Uffici del vicario. Il parlamentare alfaniano ha trovato la porta della sua stanza chiusa e una lettera firmata dal presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta che spiega le ragioni dello ‘sfratto’: gli uffici sono riservati ai parlamentari azzurri e non a chi ha deciso di lasciare il partito per costituire nuovi gruppi autonomi, come nel caso degli innovatori.