La Merkel cede: “Si al salario minimo”, ma dal 2016

Pubblicato il 21 Novembre 2013 alle 18:28 Autore: Redazione
angela merkel

Alla fine la cancelliera tedesca rieletta Angela Merkel potrebbe cedere alle pressioni del Partito socialdemocratico tedesco (SPD) sull’introduzione di un salario minimo a 8,50 euro l’ora. L’ha fatto sapere il presidente dell’IG Metall – l’influente sindacato dei metalmeccanici tedeschi – Detlef Wetzel, che però ha criticato la strategia del SPD: “L’introduzione del Mindestlohn (salario minimo ndr) solo a partire dal 2016 non è accettabile, perché un minimo di 8,50 euro all’ora, sia in Germania ovest che est, va approvato per legge al più presto”.

La proposta dei socialdemocratici – probabili alleati del prossimo governo Merkel III – è considerata una priorità per il primo partito progressista d’Europa. Proprio l’ex candidato cancelliere biancorosso Peer Steinbrück ha puntato molto sul provvedimento durante l’ultima campagna elettorale, anche per cercare di contenere il favore dilagante – puntualmente arrivato – nei confronti dell’antagonista del CDU/CSU.

angela merkel

Come noto, ormai da qualche settimana, sono in corso le trattative tra Frau Merkel e la delegazione socialdemocratica per la costituzione di un governo di Große Koalition, dopo la mancata rielezione dei Partito liberale (FDP) e la rinuncia dei Verdi (Die Grünen).

Klaus Barthel si è detto fiducioso: “Speriamo di trovare un accordo più definito con Merkel e i cristiano-sociali bavaresi – ha detto alla Bild il responsabile lavoro SPD –. Abbiamo bisogno di un Mindestlohn. Non può accadere che alla fine una qualsiasi commissione si riunisca e ci ritroviamo con qualcosa di completamente diverso da 8,50 euro all’ora”. I socialdemocratici temono di far passare il salario minimo senza definire un corrispettivo ben preciso.

 

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