A Verona torna il derby. Hellas e Chievo, 11 anni dopo
Quando a sfidarsi sono due squadre della stessa città ogni pronostico risulta fin troppo azzardato. Hellas e Chievo Verona infatti, pur considerando in maniera quasi opposta tale sfida, sono unite dalla stessa ambizione: imporre il proprio dominio nella città di Romeo e Giulietta.
Per i tifosi dell’Hellas la vittoria nel derby sarebbe solo il punto di ricongiungimento della ciclica storia del calcio veronese. I butei sono sempre stati gli unici padroni della città e l’affermazione del Chievo, coincisa con il periodo di massima difficoltà dell’Hellas, può essere considerato una parentesi storica giunta ormai al termine.
Vincere il derby vuol dire dunque ristabilire le dovute gerarchie e riporre sulla vetta della città la bandiera sventolata dalla maggior parte dei veronesi: quella dei butei.
L ‘inizio di stagione degli uomini di Mandorlini è stato semplicemente sublime: con 22 punti in 12 partite l’Hellas è a sole due lunghezze dalla zona Europa League. Il tecnico Mandorlini, dopo la promozione in Serie A, ha deciso di confermare il blocco dei titolari aggiungendo poche fondamentali pedine. E’ il caso dei centrocampisti Donati, Cirigliano e Romulo, del fantasista Iturbe e del centravanti Luca Toni. Grazie ad una compattezza e un’organizzazione di gioco da grande squadra, Maietta e compagni rappresentano la più grande sorpresa del nostro campionato.
Per il Chievo Verona invece tale sfida giunge in un momento di estrema difficoltà. Il pessimo inizio di stagione dei clivensi è culminato con l’esonero di Giuseppe Sannino, il quale ha pagato l’ultimo posto in classifica. La pausa per le Nazionali e l’approssimarsi del match più sentito dell’anno hanno quasi obbligato la società a richiamare in panchina il figliol prodigo Eugenio Corini. L’ex regista del Chievo era stato chiamato in causa già nella scorsa stagione per subentrare a Domenico Di Carlo. L’exploit dello scorcio di campionato era valso al neo allenatore una meritata riconferma: tuttavia il tira e molla estivo tra Corini e la famiglia Campedelli ha portato infine alla scelta di Sannino.
In un momento di tale difficoltà riaffidarsi ad Eugenio Corini vuol dire rianimare la fiducia dei tifosi del Chievo. I supporters clivensi, sebbene in numero spaventosamente minore rispetto ai cugini gialloblù, non hanno mai abbandonato la loro squadra e anche nel derby vorranno dimostrare che la storia degli ultimi anni non è giunta al capolinea.
Per battere un Hellas sulle ali dell’entusiasmo Corini dovrà affidarsi agli uomini di maggior valore ed esperienza. L’ipotesi di un ritorno all’amato 5-3-2 rappresenta al momento l’idea più probabile. Tuttavia il gran numero di esterni in rosa potrebbe far virare il rientrante tecnico verso una difesa a 4 e un gioco più sviluppato sulle fasce. Al di là di numeri e moduli l’impressione è che le maggiori speranze clivensi si reggano sulle possenti spalle di Cyril Thereau.
Il derby di Verona è finalmente tornato. L’Arena di Verona, ops, il Bentegodi, ci dirà chi tra Hellas e Chievo può reggere lo scettro cittadino.