Letta rigore Ue e ayatollah – Letta: “Sul fronte europeo per alcuni ayatollah del rigore questo non è mai abbastanza, ma di troppo rigore l’Europa finirà per morire e le nostre imprese finiranno per morire”.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta si sofferma sul semestre italiano di presidenza Ue auspicando che ”sia legislatura della crescita e non della sola austerità”. Letta ha anche rimarcato il “rischio di un errore fatale” in Europa: ”dare tutto il peso ad un unico strumento, la Bce, anche se grazie alla guida autorevole di un italiano, Mario Draghi, ha consentito di calmare la crisi”.
Letta sulle privatizzazioni – “Complessivamente questa operazione” di cessione di quote societarie “dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro” nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a “ricapitalizzazione della Cdp”, ha spiegato il premier. Le cessioni in programma da parte del governo vedono ”soggetti di non controllo come Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi stazioni”, ha aggiunto Enrico Letta. “Abbiamo deciso di intervenire nelle partecipazioni dirette e indirette con la cessione di quote non di controllo, tranne il caso della Sace, per la quale la presenza privata, come per le consorelle europee, sarà maggiore”.
Nel pacchetto di cessioni deciso dal Governo c’è anche una “operazione di buyback che riguarda Eni che comporterà la cessione di un 3%, senza che questo comporti l’andare sotto il 30%”. Il piano di dismissioni mira anche ad ”ottenere margini di flessibilità in più da parte della Commissione europea” nel 2014 soprattutto per avere la possibilità di procedere a investimenti produttivi, ha spiegato Letta.
Letta e la spending review – ”Il primo taglio dovrà essere alla spesa pubblica per il funzionamento della macchina, con i conti dei ministeri, della politica, di ciò che è stato rindondante”. Queste le parole del premier sulla spending review spiegando che ”a Cottarelli sono stati dati pieni poteri”.