Berlusconi prepara il discorso della decadenza: “Cacciando me state vi consegnando alla magistratura”

Pubblicato il 23 Novembre 2013 alle 14:26 Autore: Lorenzo Cini
Berlusconi

Berlusconi prepara il discorso della decadenza: “Cacciando me state consegnando voi stessi alla magistratura”

Il voto sulla decadenza è sempre più vicino e Silvio Berlusconi, da vero lottatore quale ha sempre dimostrato di essere, sta affilando le armi. Se l’esito del voto appare già scontato – lo scrutinio palese dovrebbe evitare spaccature nel Pd – le conseguenze politiche della decadenza sono ancora tutte da stabilire.

Ed è per questo che il Cavaliere sta preparando con cura il discorso da pronunciare in aula il 27 novembre. Un discorso che non sarà la solita invettiva contro la magistratura, ma che al contrario sarà tutto politico e rivolto alla politica, che a suo dire starebbe rinunciando alla propria sovranità in favore dei giudici.

Cacciando me state consegnando voi stessi alla magistratura”. È attorno a questo concetto che ruoterà l’intervento in aula di Berlusconi. Un attacco rivolto in primo luogo al Parlamento, che votando la sua decadenza rinuncerebbe alla propria autonomia per farsi strumento di esecuzione delle sentenze giudiziarie.

“L’ho detto e lo confermo: il voto di decadenza è il punto di non ritorno” ha sentenziato l’ex premier in un’intervista al Mattino, in cui esclude qualunque ipotesi di dimissioni anticipate e ribadisce la sua volontà di affrontare il voto in aula a viso aperto. “Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre”.

Decadenza

Proprio per questo motivo, Berlusconi starebbe preparando con cura il suo intervento al senato. “Voglio fare un discorso che passi alla storia” avrebbe confidato ai suoi fedelissimi. Non si tratterà di un comizio dai toni strillati contro i magistrati, e nemmeno dell’ultimo grido disperato di un condottiero destinato a soccombere. Sarà piuttosto il discorso di un leader politico che avverte il paese dei rischi a cui sta andando incontro.

“Con questo atto vi state assumendo una responsabilità storica, rinunciando a rappresentare la sovranità popolare che si esprime nell’autonomia del Parlamento e limitandovi ad eseguire le decisioni della magistratura. Da questo momento i leader democratici li sceglierà non più il popolo ma i pm.”

Sarebbero questi, secondo l’Huffington Post, alcuni passaggi salienti del discorso che il Cavaliere sta preparando con l’aiuto di tutta l’intellighenzia berlusconiana, a cominciare dal fidato Giuliano Ferrara.

Una delle più grandi preoccupazioni l’ex premier sarebbe quella di evitare l’“effetto Craxi”, di fare la fine dello storico leader socialista inviso all’opinione pubblica e costretto all’esilio. “Non farò la fine di Craxi – ripete il Cavaliere in questi giorni – “continuo a combattere, non mollo. E non scappo.”

Berlusconi non vuole dare l’impressione che si tratti dell’ultimo atto di un leader politico destinato ormai al tramonto. La decadenza, al contrario, dovrà essere il punto di partenza per una rinnovata “battaglia per la libertà” da combattere – da ora in poi – fuori dal Parlamento.

Chiosa finale sul futuro leader del Pd a cui il centrodestra dovrà contrapporsi: “Matteo Renzi è un comunicatore eccezionale, ma contro di lui abbiamo un colpo segreto”.