Ancora pochi giorni d’attesa per i sostenitori e i simpatizzanti del M5S prima dell’appuntamento del 1 dicembre, data del terzo V-Day grillino che si terrà a Genova, città natale del leader pentastellato.
Intanto, nel dopo-pranzo, il comico ha pubblicato sul suo blog un’invettiva al fiele rivolta al Presidente del Consiglio Enrico Letta. A Grillo non è piaciuta l’uscita dell’esponente Pd rilasciata in occasione del convegno berlinese organizzato da Suddeutsche Zeitung: “Se si continua con tasse e tagli Grillo avrà la maggioranza, arriverà al 51 per cento”, un avviso all’Italia e alla cancelliera Angela Merkel, genitrice della linea d’austerità intrapresa da Bruxelles.
In tutta risposta, Grillo ha scritto: “Questo signore sta perdendo la testa. Lui sa che la politica dell’austerità voluta dalla Bce per salvare i crediti delle banche tedesche e della Germania nei nostri confronti ci porterà a schiantarci contro il muro”. Successivamente ha denunciato le scelte fatte assieme al ministro Saccomanni in merito alla Legge di Stabilità: “Il Nipote (del famoso zio Gianni ndr) ha spiegato che se non diminuiranno le tasse noi rischiamo di andare al 51%, subito dopo ha aumentato le tasse sulla benzina e sui conti correnti. Un simbolo di coerenza e di lucidità”, fa notare il leader 5 Stelle.
Infine ha ricordato un altro passaggio dell’intervento tenuto dal premier a Berlino: “Letta ha detto che le primarie sono la risposta al populismo rabbioso. Finalmente una verità. Certo, siamo populisti e riconosciamo nella volontà popolare la vera democrazia. Certo, siamo rabbiosi verso questi partiti che hanno depredato il Paese e ora si atteggiano a salvatori. Certo, siamo populisti rabbiosi e quando avremo la maggioranza, cancelleremo dalla Storia questa classe politica. Populista rabbioso? Mi piace!”. Concludendo così – in maniera ironica – la carrellata di motivi a favore del populismo, di cui viene spesso accusato il movimento.
E mentre Grillo pubblicava il suo intervento, Lucia Annunziata intervistava a In Mezz’Ora Luigi Di Maio e Paola Taverna, rispettivamente vicepresidente della Camera e capogruppo al Senato del M5S. I due esponenti del fronte dell’intransigenza – ostili sin dall’inizio alle convivenza politica con gli altri partiti – hanno ammesso che “all’interno del Movimento 5 Stelle esistono diverse vedute su vari temi”, confermando però che la minoranza ha sempre accettato le decisioni della maggioranza, sottoposte al voto dei due gruppi parlamentari.
Taverna ha anche ammesso di stimare il Presidente del Senato Piero Grasso: “Grasso è una persona estremamente corretta, se vuole venire nel M5S dia indietro le tessere che ha e noi lo aspettiamo”, mentre Di Maio è stato caustico su Renzi: “Non abbiamo assolutamente nessuna fiducia in lui” e sul risultato delle Europee di giugno: “Sarà boom per il MoVimento”.
Il prossimo Vaffa-day genovese lancerà proprio la rincorsa pentastellata verso Bruxelles, non senza rinunciare al sogno di nuove elezioni nazionali, prima del semestre italiano di presidenza europea (giugno-dicembre 2014). Realizzare l’incubo di Letta – quota 51% – è il nuovo obiettivo dei 5 Stelle.