Tutto Ballarò minuto per minuto – 15/11/2011 [diretta]
[ad]23.30Finisce il servizio con un “voi non siete come la Grecia”. E poi parte Floris col suo “alè!”. La puntata finisce, così come finisce definitivamente il quarto governo Berlusconi. Aspettando Monti. Dopotutto, domani è un altro giorno.
23.26 Il servizio in diretta dalla Germania parla della vigilia del governo Monti. Scarsa considerazione nei confronti del nostro paese, per l’analista finanziaria Anita Schneider (inquietante somiglianza con la vicepresidente del parlamento europeo in quota Partito Liberale Tedesco). Si parla di cicale e formiche.
23.21 Prima di far partire un servizio sulla giornata di domani, Floris chiede a Veltroni e Maroni quesiti inerenti la durata della legislatura. Per l’ex sindaco di Roma si arriverà fino al 2013 e il dato del Pd è positivo perchè ha compiuto un gesto responsabile. Maroni si limita a dire che tocca aspettare il discorso di Monti alla Camera. “Berlusconi non è il mio leader. E’ il suo” afferma elencando Lupi. Qui gatta ci cova. Mentre Lupi evidenza il 43% degli italiani che si son detti contrari alle manifestazioni di piazza. E Ballarò dovrebbe fare anche servizi su casi positivi, e non solo su “drammi umani”. “Domani ci svegliamo…aspettando Mario Monti in Germania, con Vixia Portel” afferma Floris.
23.19 Per i sondaggi gli italiani hanno capito al gravità della crisi e dunque sono disposti a fare sacrifici. Per il 45% Monti eviterà il default.
23.17 Interessante notare come per il 58% italiani si dichiari non interessato alla collocazione politica di Monti. Anche se il 12% delle persone che lo considerano di centro la consideriamo un tantino sottovalutata…
23.13 Per il 61% Berlusconi è una zavorra del passato, mentre per il 24% è ancora una risorsa per il futuro. Il Pd arriverebbe al 28%, il PdL si attesta al 24.4%. Lega all’84.4, Sel a 8.2, Idv 7.6, UdC al 7%, Fli 4.4, Cinque Stelle 3.8%. Il centrosinistra da solo si attesterebbe al 47%. Centrosinistra più centro al 57,6%. Mentre il centrosinistra contro tutti vedrebbe la coalizione progressista al 52.4%…Ma non si vota, perchè c’è Monti: 3 italiani su 4 hanno espresso consenso nei confronti di Monti. E il 45% crede che il Professore arriverà fino alla fine della legislatura.
23.09 Ora si parte coi dati di Pagnoncelli: il 56% degli italiani pensa che oggi il centrodestra non sia maggioranza del paese. E per il 43% i festeggiamenti per l’addio a Berlusconi sono stati decisamente fuori luogo.
23.04 Floris interrompe il professore per citare il sito di Ballarò dove sono moltissime le domande sulle pensioni. Poi Lupi evidenzia come la patrimoniale sia sostanzialmente roba da comunisti. Ma il dibattito è ostico. Tanto che Bonanni, oggi in vene poetica, afferma: “Prima vedere cammello, poi comprare tappetto”. Belpietro attacca il sistema di welfare ereditato dal piano Beveridge. In pochi minuti si parla di tutto, tanto che Maroni elogia il modello lombardo (aspira al Pirellone?).
22.58 A Quadrio Curzio viene chiesto: “In questa situazione come si comporterebbe un ministro del tesoro?”. Qui le questioni sono due: 1) purtroppo non esiste alcun ministero del tesoro, ma è stato accorpato tutto nel Mef. 2)Ma saranno affari di Tabellini!?! In ogni caso l’economista Quadrio Curzio sfrutta l’occasione per discorrere dei massimi sistemi.
22.53 Walter Veltroni segnala le sue premonizioni esposte al Lingotto del gennaio 2011. Ma qui viviamo in una fase recessiva e tutti dovremo cambiare tenore di vita. Poi parte un servizio da un mercato, in cui l’inviata chiede ai vari frequentatori del mercato a che punto stanno le azioni Unicredit. E’ come andare in spiaggia ad agosto a chiedere ai bagnanti se preferiscono il doppio turno alla francese o il proporzionale alla tedesca.
22.48 Il vicepresidente della Camera critica il manifesto del 2007 di Rifondazione Comunista. Maroni se la ride: da ex demo-proletario critica deride gran parte dei suoi ex compagni di partito. Del resto domattina presto deve fare il passaggio di consegne (con la Cancellieri?). Nell’ultima sera da ministro ricorda come alcuni comuni abbiano casse piene. Ma c’è l’annoso problema del patto di stabilità.
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