Mancava da sette anni in Italia, almeno come presenza “ufficiale”: forse anche per questo ha deciso una calata in grande stile. Vladimir Putin, a detta della rivista Forbes l’uomo più potente del mondo, arriva per un paio di giorni nel nostro paese per una visita che si preannuncia importante e ricca di conseguenze sul piano delle relazioni tra Italia e Russia.
Per questa visita Putin porta con sé un seguito impressionante: si parla di cinque aerei, cinquanta macchine per spostarsi, undici ministri che dovranno occuparsi con lui della firma di sette accordi istituzionali e della supervisione di venti accordi commerciali. Teoricamente si potrebbe trattare di amministrazione semiordinaria, visti i rapporti commerciali consolidati tra la Russia e l’Italia – che è il suo secondo partner europeo dopo la Germania – nel settore dell’energia come in tanti altri ambiti in cui le aziende italiane hanno saputo conquistare spazio (dalla meccanica, all’aeronautica, all’industria alimentare).
C’è però l’aspetto politico, che assume molte forme. Putin vedrà Enrico Letta a Trieste e, a fianco del vertice bilaterale, si terrà un Foro economico che porrà a confronto imprenditori e dirigenti delle principali realtà produttive dei due Paesi. Oggi però, prima della visita di rito al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Putin vedrà due figure chiave per la politica italiana, anche se hanno abbandonato il loro ruolo di capo del governo: Berlusconi e Prodi.
E’ ben nota l’amicizia con Silvio Berlusconi, fatta di numerosi incontri, quasi sempre in Russia (al Cremlino o nelle dacie di Putin) e di un rapporto che si è rinsaldato sempre di più con il tempo, al punto da permettere di far nascere la voce di una possibile nomina di Berlusconi come ambasciatore russo presso la Santa Sede, per fornirgli un passaporto diplomatico e con esso totale libertà di movimento (e non solo).
Hanno fatto meno notizia i rapporti con Romano Prodi, ma la stima non è in discussione: prova ne sia stata, tra le altre, l’offerta fatta dal Kremlino (e rifiutata dal Professore) di guidare lo sviluppo del progetto South Stream.
Tra gli appuntamenti di rilievo, assolutamente da segnalare l’incontro di Putin con papa Francesco: un passo chiave nelle relazioni non solo diplomatiche, ma anche religiose tra la chiesa cattolica romana e quella ortodossa di Mosca. Se si pensa che, a tutt’oggi, un’eventuale visita del pontefice di Roma non può prescindere dal vaglio del patriarcato di Mosca, non si può pensare che un incontro come quello odierno non sia stato valutato in precedenza: ci saranno conseguenze concrete, come passi avanti in un ravvicinamento tra cristiani?