DECADENZA BERLUSCONI, SI VOTA ALLE 19 – Manca solo un giorno al voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Ieri il Cavaliere ha tentato l’ultima estrema difesa presentando le “nuove” carte americane che lo scagionerebbero dalle accuse per le quali è stato condannato in via definitiva al processo Mediaset. Stamattina, intervenendo a La Telefonata di Maurizio Belpietro, ha rinnovato l’appello ai senatori del Pd e M5s a mettersi una mano sulla coscienza affinché rinviino il voto di domani. Lui, assicura, non farà alcun passo indietro: “Non lo farò per rispetto dei milioni di italiani che mi hanno dato la fiducia”. E a Studio Aperto ha rincarato la dose “Domani in piazza. Sarà solo l’inizio“.
Per il Cavaliere però non ci sarà alcun rinvio. Lo ha confermato il presidente del Senato Pietro Grasso: “Domani è prevista una seduta unica, con una sospensione tra le 14 e le 15, sulla relazione della Giunta per le elezioni sull’elezione contestata nella regione Molise. E’ stato anche stabilito che gli ordini del giorno saranno posti ai voti dalle 19″.
NAPOLITANO SULLA MAGGIORANZA – Sceglie di intervenire sull’esistenza della maggioranza anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “La necessità di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell’attuale governo – recita una nota diffusa dal Quirinale – sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia”. Come dire che, se Letta (che ha incontrato proprio oggi Napolitano) avrà la fiducia, automaticamente potrà dirsi verificata (ed esistente) una maggioranza a sostegno del suo governo.
Non è questa la lettura data da Forza Italia. “Non basta il voto di fiducia che il governo ha deciso di porre sulla legge di stabilità al Senato. Questo sarà, infatti, il voto su un singolo provvedimento e non sul governo”, afferma Renato Brunetta. Sulla stessa linea del Colle invece il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini: “La questione di fiducia sull’atto più importante che il governo fa – ha detto al Senato – sarà occasione di verifica del rapporto fiduciario tra governo e Parlamento”.
MINZOLINI “FORZA ITALIA ALL’OPPOSIZIONE” – Oggi si è tenuta anche la riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia per decidere quale posizione prendere nei confronti della legge di Stabilità. Ad anticipare le decisioni del partito è Augusto Minzolini nel corso di “Citofonare Adinolfi”. “A leggere i discorsi che fa Matteo Renzi, direi che sulla legge di Stabilità fa le stesse valutazioni che facciamo noi. Dall’8 dicembre Letta avrà una maggioranza Renzi-Giovanardi, auguri, noi passiamo all’opposizione. Mi aspettavo un colpo di reni di Letta sull’emendamento sulla casa, ma non è arrivato. Quell’emendamento è sulle posizioni del Pd, magari con qualche camuffamento” spiega l’ex direttore del Tg1 che poi avverte il sindaco di Firenze: “L’obiettivo di Letta è la stabilità per la stabilità, manca qualsiasi strategia complessiva. Renzi deve stare attento, sarà logorato da questa situazione”.
PD “STRATEGIA DELLA TENSIONE CHE LOGORA LO STATO” – La reazione del Partito Democratico arriva tramite la voce di Danilo Leva, responsabile giustizia, del democratici: “Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi, invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico. Si tratta di una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-Stato”.
BARROSO CHIAMA BERLUSCONI E INTERROMPE RIUNIONE FI – Nel corso della riunione tra Silvio Berlusconi ed i parlamentari di Forza Italia il primo è stato raggiunto da una telefonata di Barroso.
BERLUSCONI ED IL TEMA DEL POSSIBILE ARRESTO – “Temo l’arresto? Non so. Ne miei confronti c’è un odio totale da parte della magistratura che ha impiantato cinquantasette processi contro di me”. Berlusconi sottolinea di non aver mai chiesto “salvacondotti” e di aver lavorato per il Paese. “Ora gli elettori del centrodestra devono guardare in faccia la realtà e dare il voto a una sola forza politica” ha aggiunto il leader di Forza Italia.
ALFANO DOPO USCITA FI DA MAGGIORANZA “SBAGLIATO SABOTARE LETTA” – Il vicepremier commenta così la notizia dell’uscita di Forza Italia dalla maggioranza che sostiene il Governo Letta: “Avevamo detto e ripetiamo che è sbagliato sabotare il governo e portare il Paese al voto, per di più con questa legge elettorale, a seguito della decadenza di Berlusconi”. Il leader del ‘Nuovo centrodestra aggiunge: “la legge di Stabilità è una scusa che non regge di fronte alle difficoltà del Paese”.