Il governo Monti rischia di essere l’ultima chiamata per il PD, anche perche’ rischia di essere l’ultima chiamata per il paese.
A fronte di un B. furioso e barricadero, pronto a staccare la spina al governo Monti dopo l’ultima asta di bot in aprile, e a intestare a chiunque , tranne che a se stesso, la paternita’ delle dolorose riforme prossimo venture, con una Lega ben felice di tornare nella foresta dell’opposizione dura e pura, il PD ha due sole scelte.
O intestarsi la politica riformatrice e guidarla, magari smussando le asperita’ piu’ dolorose, o esserne travolto.
Il paese, il partito, sono su un crinale difficile, ogni scarto imbizzarrito ci può far sprofondare nell’abisso.
Questo spero che sia lucidamente chiaro ai resti della classe dirigente del PD, che nessun tatticismo puo’ essere ammesso, nessuna doppiezza, nessun retro-pensiero. Dovrà avere il coraggio di sostenere a viso aperto le riforme che fara’ il governo senza nascondersi dietro la dicotomia governo/parlamento.
Pena la dissoluzione del partito e del paese stesso.