Forza Italia contro i senatori a vita: “Vergognatevi!”
La tensione a Palazzo Madama è tangibile e aumenta di minuto in minuto sia tra le file della maggioranza sia tra i ranghi della nuova opposizione forzista. Tra meno di un’ora – salvo clamorosi colpi di scena – Silvio Berlusconi decadrà dalla carica di senatore. Il diretto interessato non sarà presente in aula al momento della votazione e tra poco parlerà ai sostenitori riunitisi in via del Corso, sotto le finestre di Palazzo Grazioli.
Intanto gli esponenti di punta della rinata Forza Italia hanno preso la parola in aula per attaccare i senatori a vita nominati qualche mese fa dal presidente della Repubblica Napolitano (Carlo Rubbia, Renzo Piano, Elena Cattaneo, Claudio Abbado). Sandro Bondi ha rimproverato agli illustri colleghi la loro presenza pomeridiana in occasione del voto sulla decadenza del leader azzurro: “Chiedo ai colleghi senatori se ritengono opportuno e accettabile – ha chiesto l’ex colomba berlusconiana – se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita, che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva, siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano”. Mentre Maurizio Gasparri ha deciso di dare un nome e un cognome all’indignazione: “Enzo (Renzo ndr) Piano avrebbe potuto continuare a ignorare il mandato da senatore a vita”, ha detto l’ex esponente di AN, denunciando la ripetuta assenza in aula del celebre architetto, che non ha mai partecipato a una votazione prima di oggi.
Stando a quanto ha scritto il Corriere, Piano è in buona compagnia. Infatti anche il Cavaliere non ha mai preso parte alle 1.856 votazioni (elettroniche) avvenute in Senato dall’inizio della legislatura. Certo è che i senatori chiamati in causa dal duo Bondi-Gasparri hanno partecipato in maniera del tutto esigua ai lavori parlamentari. Oggi Ciampi e Abbado sono assenti per problemi di salute, mentre Cattaneo – la più fattiva con 115 votazioni su 629 dal 30 agosto, giorno della nomina presidenziale –, Rubbia – percentuale di presenza imbarazzante allo 0,79% – e l’esordiente archistar potranno finalmente votare.
Le polemiche sull’utilità o meno dei senatori a vita si trascinano dal 2006, anno della risicatissima maggioranza dell’Unione a Palazzo Madama. Ma oggi, nel giorno più importante della Seconda Repubblica, il dibattito su questo tema passerà inosservato.