Decadenza Berlusconi, le reazioni del centrodestra a Roma
Decadenza Berlusconi, le reazioni del centrodestra a Roma. Colpo di stato, pagina nera per la democrazia, sentenza ingiusta. La decadenza da senatore di Silvio Berlusconi si porta dietro una prevedibile scia di commenti e accuse. Nel centrodestra romano, in tanti esprimono solidarietà al leader di Forza Italia. Altri chiedono di voltare pagina. Altri ancora puntano il dito contro la sinistra e denunciano che è stata violata la volontà degli elettori.
Il consigliere capitolino Davide Bordoni lo ha scritto sul proprio sito internet: “pieno sostegno al Presidente Berlusconi, che è e rimane il leader del centrodestra italiano, come milioni di italiani hanno voluto votando Silvio Berlusconi alle ultime elezioni: non si può far decadere la volontà di un popolo”.
Bordoni, che insieme a Giovanni Quarzo ha dato vita al gruppo di Forza Italia in Campidoglio, già qualche giorno fa aveva chiamato tutti a raccolta per la manifestazione che ieri si è tenuta in via del Plebiscito. Bordoni era lì: “La grande partecipazione di migliaia di cittadini giunti da tutte le parti di Italia e di tanti consiglieri municipali di Roma dà una legittimità ancora più forte al presidente Berlusconi”.
In via del Plebiscito c’era anche il consigliere regionale Mario Abbruzzese, ex presidente del consiglio sotto la giunta di Renata Polverini. Berlusconi, ha dichiarato, “continuerà ad essere il nostro punto di ferimento per impedire alle sinistre di affossare il nostro paese sia dal punto di vista economico e politico. Dunque non ci disperiamo se il nostro leader non sarà più parlamentare. La politica odierna ci dà conferma che si possono dettare strategie e programmi anche al di fuori delle due camere”. La sentenza che ha condannato il leader di Forza Italia è ingiusta, afferma Abbruzzese: “Nessuno se non gli elettori avrebbe avuto facoltà di estromettere dal parlamento Silvio Berlusconi”.
Sui social network si trovano tante altre prese di posizione. L’ex consigliere capitolino Alessandro Cochi ricorre alle immagini: “Lo si chiami come meglio si crede e si vuole” ha scritto, “ma nel bene o nel male trattasi di…” e segue la foto dello striscione che ieri pomeriggio è comparso a Palazzo Grazioli: “È un colpo di stato”.
Per Gianni Alemanno quello di ieri è stato “un brutto giorno per la democrazia italiana. Un leader che rappresenta milioni di elettori è fuori dal Parlamento. Ma a sinistra non se ne rendono conto”.
Luca Aubert, che dopo aver ricostituito in tempo record il gruppo di Forza Italia nel I municipio ha deciso di passare al Nuovo Centrodestra, su Twitter ha espresso “la più viva solidarietà e vicinanza al Presidente Berlusconi nel giorno della sua decadenza. Una pagina nera per la democrazia!”
Più articolato il commento di Chiara Colosimo, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio nella giunta Polverini e ora dentro Fratelli d’Italia. Colosimo su Facebook scrive di condividere l’analisi fatta da un militante della sezione del nomentano, il quale ha affermato: “Siamo rimasti l’Italietta di piazzale Loreto, guardo sconvolto ed ormai neanche abbastanza sorpreso la pochezza umana e politica di una classe dirigente ormai allo sbando, che si diverte a sputare merda su un rappresentante del popolo, che si compatta per votare la sua decadenza, piuttosto che affrontare i problemi reali, quelli della povera gente che ha bisogno ora come mai di certezze politiche. Guardo un capo dello stato (le iniziali minuscole non sono un caso) che non riesce neanche ad esercitare il suo ruolo di figura super partes per i pregiudizi che lo affliggono già dai giorni della sua rossa gioventù”.
L’ex consigliere comunale Antonio Gazzellone, delegato al turismo di Roma Capitale negli anni della giunta Alemanno, sceglie invece l’ironia retwittando il commento di Gianfranco Rotondi: “Necrologi sprecati per Silvio su tutti i siti. Allegri, ragazzi: ė decaduto, non deceduto’. Saggezza da filosofo della Magna Grecia”.