Lo “spread” tra politica, competenza e merito è ai massimi storici
[ad]Una cosa però appare certa: la classe politica dovrà ripensare il modello del partito, di tutti i partiti. Si dovrà ri-costruire un nuovo “linguaggio politico” che provi a far sintesi tra parti della società che al momento sono profondamente distanti e divise: la politica, la competenza, il merito; che quest’ultima crisi ha messo drammaticamente in evidenza.
Il Partito Democratico in particolare, avrà la responsabilità maggiore. L’attenzione per quanto sarà capace di fare il maggior partito della (ex) opposizione, è alta. Ci si aspetta quel cambiamento effettivo che dovrebbe essere nel DNA del partito ma che ancora fatica a concretizzarsi. Dove politica e competenza diventano un soggetto unico nella costruzione del progetto, superando la diffidenza nei confronti dei portatori di “saperi” e professionalità (vissuti spesso con “sospetto” perché impegnati ad anteporre obiettivi di contenuto a priorità di appartenenza e fedeltà tout court).
La proposta politica dovrà per forza di cose essere differente da com’è stata finora. E dovrà esserlo anche la sua “visualizzazione” e il suo “racconto”. Per essere positivamente competitivi e possibilmente vincenti. Abbattendo lo “spread”, da tutti i punti di vista.