Segretario Pd, Epifani “Non abbiamo paura del voto”. Il giorno dopo la decadenza di Silvio Berlusconi il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, commenta la fase politica. Il Pd è pronto perché dice Epifani “rispettiamo tutti, ma non abbiamo paura di nessuno”. A chi chiede se sente un clima da campagna elettorale risponde “Berlusconi ci ha abituati a farla in maniera permanente, anche quando stava al governo. Noi a primavera abbiamo cinquemila comuni che votano, a maggio abbiamo le europee, quindi in qualche misura una campagna elettorale già c’è. Se invece pensiamo alla possibilità di votare in primavera, io non la voglio e la escluderei”.
Epifani “Alzare qualità dell’azione di Governo” – Ospite di Agorà, programma Rai, Epifani ricorda: “Restiamo la più grande forza politica del paese, abbiamo vinto tutte le amministrative. Il punto vero è che noi oggi ci carichiamo di una responsabilità ancora più grande alla guida del paese, e abbiamo all’opposizione da una parte il Movimento Cinque Stelle e dall’altra la nuova Forza Italia, e questo rende più insidioso il terreno. Dobbiamo saper rispondere alzando la qualità dell’azione di governo. La nuova situazione – secondo il segretario dei democratici – richiede una ridefinizione dell’agenda di temi e di cose da affrontare. Le sfide saranno molto più impegnative, su questo ci giochiamo l’efficacia dell’azione di governo”.
Epifani “Berlusconi pur decaduto può continuare sua battaglia politica” – Per l’ex segretario della Cgil: “Ci sono due piani distinti. Da una parte in uno Stato di diritto le leggi si applicano per tutti, e ieri al Senato c’è stato il rispetto di questa verità. Dall’altra c’è la battaglia politica”. Epifani tiene a precisare che “sono due piani che insieme non possono stare. Tanto è vero che Berlusconi decade, ma può continuare la sua battaglia politica. Altro è immaginare il giudizio sul suo operato, che appartiene alla sfera delle condizioni politiche.
Epifani commenta discorso di Berlusconi – Epifani non si sottrae dal commentare il discorso di Berlusconi nel giorno della decadenza: “le parole usate ieri da Berlusconi non sono quelle di uno statista, di un uomo di governo. In nessuna parte d’Europa sarebbe successo quello che abbiamo visto ieri”.