I preparativi per il terzo V-Day grillino: i costi e il programma della kermesse

I preparativi per il terzo V-Day grillino

“E’ possibile, ed è stato dimostrato, fare politica senza intermediazione dei partiti, senza bisogno di soldi pubblici e garantendo la massima trasparenza sulle fonti di finanziamento”, scriveva nel marzo scorso Beppe Grillo sul suo blog. In effetti grazie al volontariato dei cittadini-simpatizzanti e alla restituzione dei cosiddetti rimborsi elettorali, il leader del M5S ha potuto rispettare questa promessa. E si prepara a fare lo stesso domenica 1 dicembre, giorno dell’“OltreV3Day”, la terza edizione del vaffa-day organizzata dal M5S a Genova, città natale dell’ex comico prestato alla politica.

Sono già arrivate le prime notizie sui costi per l’affitto del parcheggio di piazza Vittoria, luogo in cui verrà installato il palco e che dovrebbe ospitare – secondo le stime degli organizzatori – circa 100.000 persone: si parla di 10.000 € di spese per l’intera giornata (da sabato sera a domenica notte). Non soldi pubblici, come ha confermato il capogruppo al Consiglio comunale genovese Paolo Putti. Infatti la piattaforma blog di Beppe Grillo ha raccolto finora circa 215.263 euro da 9.542 donatori (qui il video appello del leader pentastellato), cifra che riesce a coprire ampiamente i costi della kermesse. “Tutte le spese saranno rendicontate e l’eventuale residuo sarà destinato al comitato elettorale M5S che si occuperà delle elezioni europee”, hanno fatto sapere dallo staff del MoVimento.

Il parterre sarà formato, in larga parte, da ospiti internazionali – non ancora annunciati – che parleranno per tutta la durata della manifestazione di temi quali ambiente, economia e giustizia. Proprio da quest’ultimo tema dovrebbe partire il discorso di Grillo – attesissimo dai suoi –, a poche ore dalla caduta del novello leader extraparlamentare Silvio Berlusconi.

L’esempio dei 5 Stelle dimostra come sia realmente possibile fare politica senza soldi pubblici, rimane invece impossibile organizzare manifestazioni, comizi e congressi con le casse vuote: quest’ultima considerazione rimane soltanto uno slogan elettorale.