Letta: fiducia dopo le primarie Pd
Vilnius, Lituana. Summit del partenariato tra l’Unione Europea e i Peco, i paesi dell’Europa centro orientale. Enrico Letta è accolto dal Presidente dell’Unione, Van Rompuy, dal Presidente della Commissione, Barroso e dalla presidentessa del paese ospitante, Grybauskaite. I temi centrali del meeting sono due: l’accordo di associazione della Georgia e della Moldavia con l’Ue da una parte e l’intesa sulla liberalizzazione dei visti con l’Arzebaijan. Commento a caldo dell’incontro affidato ad un tweet: “A Vilnius a firmare positivi accordi europei con Moldova, Georgia ed Azerbaijan. Il passo indietro dell’Ucraina è invece un segnale negativo”. Continua, “E’ importante che vada avanti”.
Ma è il tema nazionale a tenere banco, anche nel paese sede del vertice, un tempo sotto l’orbita di Mosca. Alla conferenza stampa nella capitale lituana il premier ha affermato che le prossime ore saranno decisive per capire la tenuta del Governo. La scissione del Pdl, con la nascita di una forza (minoritaria) leale all’esecutivo, il Nuovo Centrodestra di Alfano e con la (ri)apparizione di Forza Italia, ostile al Governo presieduto dal democratico di Pisa, fa traballare la stabilità dell’esecutivo. Centrale sarà, nuovamente, la figura di Giorgio Napolitano che ha chiesto l’esame della fiducia: “valuteremo insieme al capo dello Stato“, dice Letta, ”il percorso che sono certo consentirà un chiarimento tra le forze politiche, dove ognuno si assumerà le responsabilità”. Sulla fiducia parlamentare, il premier reputa cosa migliore “aspettare le primarie del Pd l’8 dicembre, poi subito dopo andare in Parlamento a chiederla”. E circa le dimissioni dei sottosegretario forzisti, “stanno arrivando con il contagocce, non c’è una valanga”.
Questa nuova situazione, apparentemente instabile, può significare, contrariamente ed inaspettatamente, una preziosa opportunità per la nuova fase dell’esecutivo: “passare da un 2013 che ha ottenuto dei risultati pur giocando in difesa a un 2014 in cui siamo in grado di giocare all’attacco”. “Il primo tempo per adesso è andato bene. Nonostante l’assedio subito da tanti fronti non abbiamo preso gol. Il secondo tempo sarà votato all’attacco”. Logico pensare a tutte quelle riforme che non sono state nemmeno presentate per il veto incrociato dei berluscones. Riforme economiche ed istituzionali: “cambiare la Costituzione in Italia è cosa molto complessa per le rigidità del sistema”, ma le riforme saranno “impostate”.
NAPOLITANO “URGENTE RIFORMA STRUTTURA DELLO STATO” – Segue sulla scorta delle ultime affermazioni di Letta il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: è “ormai improcrastinabile” la necessità di “una riforma della struttura dello stato e delle pubbliche amministrazioni e di un profondo rinnovamento nella partecipazione politica, per contrastare quei fenomeni di inefficienza e di conseguente delusione e distacco che hanno finito con l’oscurare il senso più autentico della profondità e vitalità dello sviluppo democratico”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio al Congresso del Psi a Venezia. “E’ indispensabile procedere con risolutezza sulla strada dell’impegno europeo, superando resistenze e incertezze, per aprire la strada a una sempre maggiore integrazione dei popoli dell’Europa”, ha aggiunto Napolitano. Che ha poi proseguito: “La tradizione socialista ha in questo senso ancora molto da dire, nel solco di un percorso secolare che ha sempre cercato di porre in primo piano le ragioni di una visione internazionale aperta e lungimirante rispetto al virus delle chiusura e contraddizioni nazionalistiche”.
Daniele Errera