Regione Lazio, 4 miliardi di buco
Regione Lazio, 4 miliardi di buco
Quattro miliardi di euro. E’ questa la cifra del buco della Regione Lazio. Così, impietosamente, afferma la Corte dei Conti in una relazione sul bilancio regionale. I debiti totali arrivano a 11.741.449.000 euro. Una somma mostruosa dovuta ad una cattiva gestione del sistema degli appalti e della spesa sanitaria, “squilibrata ed inefficiente”.
La crisi economica non ha lasciato quindi indenne, negli ultimi anni, la regione della capitale. Ad una situazione strutturalmente difficile va aggiunta l’incapacità politica: “l’amministrazione regionale” hanno sottolineato i consiglieri della Corte, Rosario Scalia e Maria Tresa D’Urso, “non ha predisposto ed approvato il Dpef 2012-2014”, il che ha privato “il decisore politico di un indispensabile strumento di programmazione”. Il ‘Decreto pagamenti’ ha aiutato a tamponare la decennale insolvenza finanziaria dell’Ente che viene accusato di “incapacità di programmazione”, ma è stata una soluzione per arginare, non atta a risolvere una situazione finanziaria disperata.
La Corte dei Conti punta il dito contro il bilancio preventivo 2012, dove la “situazione di pareggio è solo formale”. Nella relazione, inoltre, si sottolinea che “la capacità di entrata e la capacità di spesa fanno emergere, rispetto alle previsioni assetate, percentuali di scostamento patologiche (40,59% al netto delle partite di giro per la capacità di entrata; 57,98% al netto delle partite di giro, per la capacità di spesa)”. L’indicatore della sostenibilità di indebitamento nel periodo 2003-2012 “è sempre negativo ed in misura significativa nell’ultimo triennio”. La situazione sembra senza via di uscita.
Come sottolineato, sanità ed appalti sono nel mirino della Corte, al fine di rendere più efficiente il sistema complessivo e risanare parte del debito. Sulla spesa ospedaliera, il procuratore regionale della Corte dei Conti, Angelo Raffaele De Dominicis , ha affermato con forza che “il piano di rientro del deficit sanitario dovrebbe consentire un equa riduzione dei reparti e dei posti letto, con metodo a scacchiera, tra più ospedali limitrofi, senza la soppressione delle strutture esistenti e con l’obiettivo di conservare il più possibile i posti di lavoro”. La fotografia che De Dominicis fa sugli appalti pubblici è spietata quanto veritiera: “la struttura è al collasso. Il sistema si è rivelato troppo sofisticato, al punto da sembrare ideato per non realizzare le opere progettate”. Poi sottolinea l’importanza dell’utilizzazione dei fondi europei, al 60% non spesi.
Al margine, il Presidente della Giunta Regionale laziale, Nicola Zingaretti, riprende le cifre sopra riportate: “il procuratore de Dominicis ha parlato di dati allarmanti, al limite del dissesto finanziario e che sono state anche le nostre denunce. Quella che abbiamo ereditato è una situazione catastrofica”. L’ex presidente della Provincia di Roma ha chiuso le sue dichiarazioni con una promessa: “A dicembre presenteremo finalmente, dopo 5 anni, il nuovo Dpefr, perché è un indispensabile strumento di programmazione e un modo di coinvolgere il Consiglio e metterlo in condizione di svolgere il proprio lavoro”.
Daniele Errera