La discontinuità di ITA e l’eredità di Alitalia
Il settore del trasporto aereo vive una profonda crisi per via della drastica riduzione del traffico e dei ricavi, tuttavia il 9 ottobre mediante decreto è stato firmato da parte dei Ministri Gualtieri, De Micheli, Patuanelli e Catalfo l’atto costitutivo della newco, chiamata ITA (Italia Trasporto Aereo). Il Presidente è Francesco Caio, ex AD di Poste Italiane, l’amministratore delegato Fabio Maria Lazzarini, che ricopriva l’incarico di chief commercial officer di Alitalia. Sulla via della discontinuità i ministri, in particolare la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, hanno posto l’accento sull’approccio che adotterà la nuova società: ITA è il primo passo per rilanciare il trasporto aereo nazionale, promuovere il turismo e la competitività delle imprese. L’obiettivo dei membri del Governo è quello di creare un vettore di qualità, leader nel mercato nazionale e internazionale, anche se la quota di mercato detenuta da Alitalia è piuttosto bassa, a differenza delle rilevanti quote delle low-cost concorrenti.
Il percorso che ha condotto alla costituzione della newco risale ad alcuni mesi fa. All’art. 202 del decreto-legge Rilancio si autorizzava con lo stanziamento di 3 miliardi di euro la costituzione di una società, controllata interamente dal Ministero che ha sede in Via Venti Settembre. Con il decreto-legge Agosto veniva disposto il conferimento di 20 milioni di euro nel capitale sociale, anche se la costituzione della società risaliva al decreto-legge Cura Italia. La Corte dei Conti e l’Ufficio centrale di bilancio hanno appena registrato il decreto riguardante l’atto di costituzione. Precedentemente la Commissione Europea si è era espressa a favore dell’erogazione di risorse da parte del Governo italiano nei confronti di Alitalia. I Governi devono notificare a Bruxelles gli aiuti, al fine di rendere note le operazioni di tale natura alla Commissione, che valuta gli effetti che seguono l’erogazione di fondi. Tuttavia, gli aiuti di Stato sono vietati secondo l’art. 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, in quanto possono essere lesivi della concorrenza. In questi mesi la Commissione ha più volte prorogato il temporary framework, il regime transitorio con il quale si concede agli Stati membri di erogare aiuti alle imprese, al fine di tutelarle dall’instabilità dovuta alla crisi sanitaria e economica che il mondo sta vivendo, anche se il predetto approccio rappresenta una rilevante deroga a uno dei principi su cui si fonda la normativa comunitaria: l’integrazione dei mercati e la tutela della concorrenza nel mercato interno.
Sul segno della discontinuità dal passato chiesta dall’Unione e redatto il piano industriale, che avrà come focus il potenziamento di rotte sul lungo raggio e che sarà trasmesso alla Commissione Europea e al Parlamento, ITA dovrebbe essere attiva nei primi mesi del 2021. Permangono i debiti in capo alla bad company, cioè Alitalia, che resta sotto la gestione della struttura commissariale, mentre alla newco saranno trasferiti a prezzo di mercato parte degli asset di Alitalia, tra i principali il marchio, il programma MilleMiglia e i codici di volo e biglietto. Sulle attività, che hanno un valore di circa 220 milioni di euro, importo che ITA molto probabilmente dovrà corrispondere ad Alitalia per lo sfruttamento economico, i vertici delle rispettive società si confronteranno a lungo nei prossimi mesi.