Facebook: come un “like” rende felici.
Se un falegname prova soddisfazione nell’ammirare la credenza che ha realizzato, un sarto nel vedere indossato l’abito che ha cucito con le proprie mani e un architetto nel contemplare l’opera che ha progettato, quale può essere la gratificazione degli utenti di Facebook particolarmente attenti al proprio profilo?
Quasi certamente contribuirà a migliorare il proprio umore constatare che si gode di una buona reputazione online e che ciò che si pubblica incontra l’approvazione degli altri utenti. In una parola, compiacersi di collezionare un gran numero di “like”! E’ quanto dimostra uno studio condotto da Dar Meshi, ricercatore post doc dell’Università di Berlino, pubblicato sulla rivista “Frontiers in Human Neuroscience”.
Il gruppo di ricerca condotto da Meshi ha monitorato le reazioni di 31 utenti di Facebook mentre visualizzavano foto proprie o di altre persone che avevano ricevuto feedback positivi. I ricercatori hanno osservato che la parte del cervello chiamata nucleus accumbens, ovvero quella che rilascia sensazioni di soddisfazione legate a cibo, sesso, soldi e accettazione sociale, diventava fortemente attiva quando i commenti positivi erano rivolti a se stessi piuttosto che agli altri.
Quando qualcuno clicca “Mi piace” sotto una nostra fotografia oppure ci riempie di complimenti su Facebook, si attiva il centro della ricompensa del cervello e proviamo una specie di piccola scossa di piacere. In modo particolare se trascorriamo molto tempo sul popolare social network di Zuckerberg. L’attivazione di quest’area del cervello non è di per sé sinonimo di dipendenza patologica o assuefazione. Ma se la ricerca di attenzioni, lusinghe, “like” e “LOL” (slang utilizzato per dire che si ride a crepapelle) diventa insistente, può dare luogo ad una serie di azioni compulsive e ripetitive e generare un’ossessione, proprio come altri tipi di dipendenze.
Una novità è in arrivo per gli amanti del pollice in su: essi tra poco vedranno sparire l’icona utilizzata dal 2010 per manifestare apprezzamento sui contenuti. Facebook, infatti, ha annunciato che essa sarà sostituita da un pulsante blu con la scritta “like” e il logo “F”. Il pollice alzato, di origini ben più antiche poiché utilizzato dagli imperatori romani per decretare la salvezza dei gladiatori, perderà significato nel mondo digitale.
Muterà la forma, ma non muterà la sostanza. Presumibilmente i “like” visualizzati sui profili Facebook degli utenti continueranno a regalare l’illusione di rendere felici le persone man mano che crescono di numero.
Articoli correlati:
Dipendenza da cellulare, un fenomeno in crescita
Facebook e Instagram: manuale per l’uso sbagliato
Smartphone e Tablet riducono il contatto visivo tra le persone