Caos Milan: Galliani che vieni, Galliani che vai
Dietrofront. Con l’ennesimo colpo di scena in extremis Silvio Berlusconi rispedisce al mittente le dimissioni di Adriano Galliani. Il patron rossonero, in una nota affidata all’Ansa, annuncia: “Al Milan è ritornata la serenità. Adriano Galliani resta al suo posto”. Evidentemente i gustosi cibi offerti nella cena di ieri dall’ex senatore al dirigente dimissionario hanno condotto Galliani ad un profondo ripensamento.
Qualunque ipotesi di un’immediata cessione del potere a Barbara Berlusconi, condita da ipotetico ingresso in politica di uno dei dirigenti più influenti del nostro calcio, sono per ora da accantonare. Di certo la totale leadership di Barbara all’interno di Milanello è solo rinviata: l’impressione infatti è che l’addio al veleno di poche ore fa non sia stato gradito ad Arcore né per i tempi né soprattutto per i modi utilizzati.
Ma cosa si cela dietro la decisione del Cavaliere?
Di certo i motivi della conferma di Galliani non possono esser considerati solo calcistici. Il “difficile” (per usare un termine soft) momento che sta vivendo il leader della neonata Forza Italia mal si sposa con il caos che sembra regnare a Milanello. In attesa di tempi migliori dal punto di vista giudiziario Berlusconi ha giustamente ritenuto indispensabile non surriscaldare ulteriormente un clima già di per sé infuocato: la lotta per lo scettro rossonero può attendere.
In attesa della replica di Galliani l’impressione primaria è che la sostituzione a capo della società milanista non sia affatto messa in dubbio. Barbara Berlusconi reggerà le redini che sinora appartenevano a Galliani, ma un cambiamento tanto radicale ha bisogno di tempi lunghi e buone maniere da rispettare.
Una società come il Milan, attenta al marketing e tifata in tutto il mondo, non può di certo liquidare in tal modo un dirigente che negli ultimi 27 anni ha fatto la storia del club. Le numerose frecciatine scoccate da Galliani in occasione delle sue dimissioni hanno aperto una breccia non sottovalutabile nell’ambiente rossonero: l’immagine della grande famiglia che vive a Milanello rischia di frantumarsi a causa della guerra fredda tra il vecchio dirigente e il nuovo che avanza.
Lette in questa chiave, le parole di Berlusconi appaiono dunque l’unica mossa da fare per tentare di placare gli animi: con una qualificazione in Champions da conquistare e una classifica di Serie A da scalare il Milan deve pensare solo a vincere e scacciare il difficile avvio di campionato. In attesa di tempi migliori, Silvio Berlusconi sembra voler prolungare la guerra fredda ai vertici della società per poi attuare la transizione nella maniera più elegante possibile.
Non rimane quindi che attendere le parole di Galliani. Mai replica è stata tanto attesa dai giornali sportivi e non: un nuovo caso è scoppiato nella famiglia più chiacchierata d’Italia.