Garante Concorrenza: De Luca incompatibile
Garante Concorrenza: De Luca incompatibile binomio sindaco-viceministro. Il procedimento delle scorse settimane, aperto dall’Autorità Garante della Concorrenza, l’Agcm, sul vice ministro delle infrastrutture e sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ha enunciato quest’oggi il suo verdetto: “la carica di sindaco del Comune di Salerno, ricoperta dal sottosegretario di Stato alle infrastrutture e ai trasporti è incompatibile”.
Così, neanche la richiesta di proroga del termine di conclusione del procedimento, presentata dallo ‘sceriffo’, è stata accolta perché “tardiva”. La motivazione a cui hanno fatto riferimento i legali del sindaco al fine della proroga, era la necessità di una “documentazione integrativa” per andare a fondo sulla questione.
Il provvedimento, inviato ai presidenti di Senato e Camera ed a breve notificato al viceministro e al Consiglio Comunale del capoluogo di provincia, prevede la possibilità di ricorso da parte di De Luca al Tar del Lazio (entro 60 giorni), ovvero ricorrere straordinariamente al Presidente della Repubblica (entro 120 giorni).
La motivazione di fondo sono spiegate sul sito dell’Agcm: “i titolari di cariche governative non posso ricoprire la carica di sindaco in un comune con più di 5000 abitanti é incompatibile ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a) della legge n. 215/2004 e dell’art. 13, comma 3, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre”.
DE LUCA “NON MI DIMETTO” – “Non ho ancora ricevuto le deleghe, nonostante abbia sollecitato più volte sia il ministro Lupi sia il premier Letta. Di fatto non esercito il ruolo di viceministro. Ho già avviato la pratica della decadenza al Comune di Salerno, in modo che il consiglio comunale non debba sciogliersi e possa subentrarmi il vicesindaco. Così hanno fatto sia Zanonato a Padova che Del Rio a Reggio Emilia. Ma loro almeno le deleghe le avevano ottenute”. Lo afferma il sindaco di Salerno e viceministro ai Trasporti Vincenzo De Luca, che in un’intervista alla Stampa ribadisce di non volersi dimettere per il fatto di essere indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione dell’edificio Crescent.
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