L’impresentabile Yacob Zuma
In Sudafrica la corruzione, il malgoverno, la spocchia e l’arroganza dei leader che hanno raccolto l’eredità di Nelson Mandela ormai trabocca. In questi giorni è sotto accusa il presidente Jacob Zuma per la costruzione della sua residenza di super lusso che ha fatto andare su tutte le furie i sudafricani.
Venti alloggi per la polizia, due eliporti, una piscina e persino un ospedale privato. C’è tutto nella residenza privata del presidente e tutto, sembra, è stato pagato con 20 milioni di dollari di fondi pubblici.
E’ quanto emerge dalle rivelazioni del settimanale Mail and Guardian che hanno scatenato l’ira di migliaia di sudafricani che adesso, attraverso una petizione online, chiedono l’impeachment del loro presidente e ne mettono in discussione la leadership in vista delle prossime elezioni ad aprile 2014.
Già qualche giorno fa, alcuni giornali avevano lanciato una provocazione pubblicando foto della lussuosa residenza, nonostante la minaccia della galera da parte del governo.
The Times aveva messo in pagina un’immagine del complesso con su scritto “Arrestateci”, mentre The Star aveva pubblicato una foto della residenza con sopra una croce rossa: “state alla larga. Ecco quello che i ministri non vogliono che voi vediate”.
Le ultime inquietanti rivelazioni sulla vicenda vengono dal più importante istituto anti-corruzione del Sudafrica secondo il quale il presidente avrebbe utilizzato 20 milioni di dollari di fondi pubblici non semplicemente per aumentare il livello di sicurezza della sua residenza, argomento con il quale Zuma si difende, ma a scopo personale. Il documento di cui il settimanale e’ entrato in possesso, dal titolo esplicito ‘Opulenza su larga scala’, spiega che nella ristrutturazione per motivi di sicurezza sono rientrati anche un’area per gli ospiti, una piscina, un ospedale privato e anche un recinto per il bestiame.
Si tratta solo dell’ultimo episodio che scredita la classe politica sudafricana, in particolare quella dell’African National Congress, partito che era stato la speranza di riscatto per milioni di neri sudafricani e si sta rivelando invece una banda, peraltro rissosa, che ha messo gli occhi sulle ricchezze del paese e non vuole mollare il colpo.
In compenso in quasi venti anni di potere assoluto hanno trasformato il Sudafrica in un paese lacerato da enormi contraddizioni sociali e politiche: il più alto tasso di sieropositività da Aids dell’intero continente, una disoccupazione insopportabile, circa del 40%, livelli di salari miseri, soprattutto per i lavoratori del settore minerario, un tasso di delinquenza preoccupante. Coinvolti in tutti questi dati negativi soprattutto i neri per i quali l’African National Congress doveva essere la riscossa dopo gli anni dell’apartheid.