Saccomanni: “Ripresa in arrivo, dall’estero tornano gli investimenti”
In un’intervista a La Stampa, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, fa il punto sulla situazione economica e traccia le mosse del governo in vista del 2014.
“Questo governo nel 2013 ha abbassato le tasse di 4,5 miliardi di euro, attraverso l’abolizione quasi totale dell’Imu sulla prima casa, e ha saldato alle imprese debiti arretrati per 16,7 miliardi. Non è poco, non è affatto poco” rivendica il ministro, che poi sottolinea: “Abbiamo cominciato il nostro lavoro con l’Italia immersa in una recessione profonda, ora i segni anticipatori di una ripresa si moltiplicano”.
Per quanto riguarda l’Imu, Saccomanni evidenzia come l’abolizione sia solo temporanea, anche perché una tassa sugli immobili è necessaria. “L’intervento per ridurre l’Imu è una misura congiunturale: uno sgravio temporaneo di tasse per favorire la ripresa. Un tributo sugli immobili, resta necessario per finanziare i Comuni, e così si spiega la scelta del governo per il 2014”.
Il ministro fa un cenno anche al processo di spending review, avviato dal commissario straordinario Carlo Cottarelli e finalizzato all’ambizioso obiettivo di tagliare ben 32 miliardi di spesa pubblica improduttiva: “Una revisione della spesa comporta riformare la pubblica amministrazione nelle sue parti più delicate, come le decisioni di spendere e il monitoraggio dei risultati. E una operazione così importante non la si intraprende per risparmiare cifre modeste. Come dimostrano le esperienze di altri Paesi, i risultati possono essere nell’ordine di interi punti del prodotto lordo. Così il governo ha fissato quel traguardo”.
In conclusione Saccomanni si sofferma anche sulle future politiche economiche da adottare a livello comunitario: “Sono in discussione accordi contrattuali per rafforzare i processi di riforme strutturali nei Paesi membri”. In cambio “ci potrebbe essere la possibilità di allungare i tempi per la riduzione del debito. Tutti devono fare grandi riforme, anche la Germania. Credo che il presidente del consiglio d’Europa, Herman van Rompuy tenga a concludere il suo mandato con un accordo di peso. Ed è interesse comune arrivare a conclusioni significative in tempo per le elezioni europee di maggio, in modo da evitare successi delle forze antieuropeiste”.