Paripasso, turismo accessibile a portata di click. Quante volte capita che, i servizi offerti sulla carta da un impianto ricettivo non corrispondano alla realtà incontrata una volta sul posto? Succede spesso, purtroppo, specialmente quando i servizi in questione sono quelli connessi all’accessibilità, ovvero alla fruizione della struttura da parte di persone disabili.
Il sito Paripasso nasce dall’esigenza di colmare questa lacuna informativa. Il progetto è scaturito dall’esperienza maturata dall’Associazione Architetti di Strada, attiva a Bologna dal 2011, che si propone di perfezionare la risposta ai disagi sociali e abitativi con realizzazioni sostenibili in termini economici, ecologici e sociali. Paripasso intende fornire al turista disabile, o con difficoltà motorie, la possibilità di trovare una struttura ricettiva adeguata alle sue esigenze. Il progetto nasce infatti dall’esigenza di offrire una “garanzia certificata” dell’accessibilità degli impianti turistici, dando a tutti la possibilità di scegliere l’albergo, il villaggio o il b&b adatto a vivere la vacanza in piena libertà.
Il sistema è articolato in quattro passaggi: prima di tutto l’utente deve cercare tra le strutture presenti su Paripasso quella che meglio risponde ai suoi bisogni. Quindi, può verificare, attraverso le schede dettagliate, il livello di accessibilità dell’impianto scelto e prenotare il proprio soggiorno, al termine del quale lasciare il proprio commento, in modo da migliorare e arricchire il servizio offerto dal sito. “La garanzia dell’accessibilità delle strutture turistiche – si legge – è data dal sistema di valutazione. Esperti di Paripasso provvederanno a verificare le condizioni delle strutture e conferiranno, in base a uno schema specifico, una valutazione dell’accessibilità”.
Il tema del turismo accessibile interessa una platea potenzialmente molto vasta di persone; dall’indagine “Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell’autonomia personale”, pubblicata dall’Istat nel dicembre 2012, emerge che in Italia si contano poco più di 2 milioni di cittadini sopra gli undici anni con limitazioni funzionali gravi, residenti in famiglia. Si tratta di soggetti sostanzialmente poco inclini a viaggiare, considerando che oltre la metà (57%) ha più di 75 anni. Se a questi si sommano le persone che hanno delle limitazioni comunque più lievi, oltre un milione e ottocentomila, l’universo del turismo accessibile quasi raddoppia.
Invece, per quanto riguarda le strutture ricettive, Unioncamere Ismart ha effettuato nel 2012 un’ approfondita indagine. Lo studio ha analizzato le imprese italiane in riferimento a 12 modalità possibili di offerta strutturale e di servizi per il turismo accessibile; generalmente tutte le tipologie sono risultate più presenti/praticate negli esercizi di tipo alberghiero e nelle aree del Nord (Est ed Ovest). In assoluto, su scala nazionale, l’offerta più diffusa è quella di bagni con dimensioni e accessori adeguati (44 %) seguita dall’accesso facilitato/accessibile alla struttura (43 %). L’accesso facilitato alle camere si riscontra nel 34% degli esercizi. Segue con il 24% un elemento “soft”, e cioè l’offerta enogastronomica più flessibile, e al 17 % gli ascensori con dimensioni adeguate.
Praticare – e informare – sul turismo accessibile è quindi importante non solo per migliorare la qualità delle strutture ricettive e quindi rafforzare nel complesso il comparto, ma anche per trasformare la nostra società rendendola sempre più “adeguata” a una “fruizione” ottimale da parte dei disabili.