Questa domenica la Moldavia è al voto per il primo turno delle elezioni presidenziali. Un Paese fortemente diviso dalle accuse di corruzione e della “supervisione” costante da parte di Mosca. Saranno 3,2 milioni i cittadini moldavi chiamati al voto su una popolazione di 3,5 milioni. Il presidente Igor Dodon sembra aver virato, nella sua presidenza, il Paese verso posizione molto vicina a Mosca; nonostante dal punto di vista economico, l’Unione Europea abbia aperto i suoi mercati per evitare il collasso economico della Moldavia, e oggi i due terzi delle esportazioni moldave vadano nell’UE.
I seggi saranno 2.143 e sono aperti dalle ore 7 alle 21 (ora locale) e i risultati preliminari sono previsti entro lunedì mattina. Se nessuno dei candidati raggiungerà il 50% dei voti validi, domenica 15 novembre ci sarà ballottaggio tra i primi due candidati.
I CANDIDATI
I candidati a questo primo turno sono otto, durante la campagna elettorale altri quattro si sono ritirati. I favoriti sono due: il presidente in carica filo-russo Igor Dodon, che è sostenuto dal Partito socialista, PSRM, e l’ex Primo Ministro filoeuropeo, Maia Sandu, leader del partito Azione e Solidarietà, PAS. Il sondaggio più recente vede Dodon al 20% e Sandu al 18%.
Gli altri candidati sono:
Andrei Năstase: Dignity and Truth Platform Party (PPDA); Centro Destra PRO-EU
Dorin Chirtoacă: Movimento politico “sindacale” (Partito Liberale (PL), Salva Unione Bessarabia (USB), Partito Nazionale Liberale (PNL), Partito popolare rumeno (PPR), Democracy at Home Party (DHP)); Centro Destra PRO-EU (Unionista con la Romania)
Ottaviano Țîcu : Partito di unità nazionale (NUP) ; Centro Destra (Unionista con la Romania)
Renato Usatîi: Il nostro Partito(OP); Centro Sinistra Filo Russia
Tudor Deliu: Partito Liberal Democratico della Moldova (LDPM); Centro Destra PRO-EU (Unionista con la Romania)
Violeta Ivanov: Ș o Party (ȘP); Filo Russia.
I TEMI
I due maggiori candidati hanno una visione della Moldavia esattamente opposta: la base di Dodon è tra la minoranza di lingua russa della Moldavia, così come con i nazionalisti moldavi, e sostenuto dal Cremlino. Sandu attrae più liberali, moldavi occidentali che parlano rumeno e vorrebbero vedere il Paese aderire all’Unione europea; un grande bacino della candidata filoeuropeista è sicuramente quello dei moldavi all’estero, scappati dal Paese per via della povertà, dalla corruzione e da una terribile mancanza di prospettive.
Durante un’intervista a Radio Free Europe/Radio Liberty, il presidente uscente Dodon ha sottolineato la “stabilità” della sua amministrazione, dicendo che una vittoria dell’opposizione avvierebbe ad “un periodo di turbolenza e destabilizzazione” nonché ad un “inganno politico totale” e in questo momento, per Dodon, “non c’è bisogno di destabilizzazione. Dobbiamo avere pace e tranquillità“. La Russia per supportare maggiormente il presidente uscente ha raddoppiato i seggi elettorali per poter permettere ai moldavi emigrati nel Paese di poter votare.
Il voto dei residenti all’estero potrebbe essere importante, in quanto sono 60 mila i moldavi che si sono registrati per il voto a distanza: di questi 6 mila in Russia – 11 volte di più rispetto alle parlamentari delle 2019. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la speranza che gli elettori moldavi sospingeranno Dodon, sottolineando come l’economia del loro Paese è saldamente legata alla Russia.
L’economista della Banca Mondiale di Harvard (48 anni), a capo del Partito dell’Azione e della Solidarietà, ammette che la sua campagna sta combattendo una battaglia in salita. Lo scorso anno ha guidato un Governo di coalizione di breve durata che è stato abbattuto da un voto di sfiducia in pochi mesi. Ha sfidato Dodon a dibattiti pubblici, ma ha sostenuto di essere troppo occupato.
Sandu ha basato la sua campagna sullo slogan “È tempo di brave persone” e ha girato il Paese per promuovere la sua campagna incentrata sulla lotta alla corruzione. Se eletta, ha promesso di ottenere un maggiore sostegno finanziario da Bruxelles.
“È più facile per coloro che possiedono sette o otto canali televisivi raggiungere gli elettori. – dice la Sandu – È più facile per coloro che mentono costantemente e versano sporcizia sui propri avversari. Questo è il modo più semplice per influenzare gli elettori e questo è ciò che fa Igor Dodon, che controlla così tanti canali televisivi in Moldavia. Agiamo onestamente e parliamo apertamente con le persone, non facciamo ‘regali’ agli elettori”. Sandu si è impegnata a combattere la corruzione e porre fine all'”isolamento” della Moldavia.
Gli elettori, secondo un sondaggio, vedono come questioni più urgenti la disoccupazione, i bassi salari e il coronavirus.
ELEZIONI PASSATE:
Nel 2016, per la prima volta i cittadini moldavi hanno eletto direttamente il loro presidente della Repubblica; come nelle elezioni odierne, si sfidarono Dodon e Sandu.
PRIMO TURNO
SECONDO TURNO
SONDAGG:
Secondo quanto riporta il canale di informazione Euronews, al primo turno Dodon è dato al 20% e Santu al 18%; i restanti candidati invece si attesterebbe al di sotto del 7%.