Letta-Netanyahu: “Italia e Israele nella stessa culla”. Conferenza stampa congiunta a Roma tra il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu. Positivo il risultato del vertice, almeno secondo le parole del premier italiano: “Siamo lieti che questo vertice intergovernativo avvenga oggi, in una condizione durante la quale siamo riusciti a finalizzare 12 accordi che dimostrano come la collaborazione tra Italia e Israele sia finalizzata a discussioni e soprattutto a temi concreti”, ha detto Letta.
“Questi accordi sono stati firmati e ora devono divenire fatti concreti – ha aggiunto –. Devono creare crescita e la crescita dell’occupazione che sono gli obiettivi di qualunque paese in questo momento”. I dodici accordi vertono su svariati temi, “dall’energia alla sanità alla ricerca alla cultura”.
I rapporti tra i due paesi sono più che positivi e ciò è testimoniato anche dal fatto che il 2014 “sarà l’anno dell’amicizia tra Italia e Israele. Un anno pieno di iniziative e di eventi. Sarà un’occasione per spingere ancora di più i turisti israeliani a venire in Italia e turisti italiani a visitare Israele”.
Anche da parte di Netanyahu sono arrivate parole positive sull’operato del governo italiano e sullo stretto rapporto tra i due paesi: “Il Presidente Letta mi ha parlato della sfida interna, quella di risollevare l’economia italiana, riaffermare i valori della società e portarli a un livello alto. Questa è la visione che condividiamo anche noi della società. Quando veniamo in Italia sentiamo che ci troviamo all’interno della stessa culla”.
Non poteva mancare un accenno alla questione palestinese e al recentissimo accordo raggiunto tra gli Usa e l’Iran sul nucleare. Su quest’ultimo punto, Letta dichiara: “Ho espresso la nostra posizione: guardiamo con cautela ma con fiducia al recente processo diplomatico e negoziale che ha preso piede a Ginevra. Guardiamo con cautela e fiducia perché si vada all’obiettivo, che è la denuclearizzazione. La sicurezza di Israele non è negoziabile”.
In merito al conflitto con la Palestina, le dichiarazioni del premier sono più che altro di circostanza: “Naturalmente ho espresso a Netanyahu il nostro auspicio che il processo di pace in Israele vada avanti. Spingiamo a tutti i costi perché questo processo di pace veda nel 2014 l’anno della svolta. Lo vogliamo per i nostri amici palestinesi e lo vogliamo perché crediamo che il processo di pace porterà stabilità nell’intera area”.