Qualità della vita 2013, le diverse Italie

Pubblicato il 5 Dicembre 2013 alle 13:33 Autore: Gianni Balduzzi
Qualità della vita 2013, le diverse Italie

Qualità della vita 2013, le diverse Italie. Anche per quest’anno il Sole 24 Ore ha pubblicato la ricerca sulla qualità della vita nelle province italiane basandosi su una serie di diversi parametri, ovvero Tenore di vita, Ambiente e servizi, Popolazione, Affari e lavoro, Ordine pubblico, Tempo libero.

Trento e Bolzano si confermano ai primi posti. Dietro c’è il gran recupero di Bologna che sale di 7 posti, poi Belluno, siena, Ravenna, Firenze, Macerata queste due con aumenti di 11 e 21 posti!

E poi Aosta e Milano che rientra nella top ten incrementando di 7 posti.

Agli ultimi posti la solita litania di province del Sud, Napoli ultima e poi Palermo, Reggio Calabria, Taranto, seppur in lieve recupero, Vibo Valentia, Caserta, Catania, Caltanissetta.


Guardiamo in questa mappa come è divisa l’Italia in base al punteggio ottenuto:

Purtroppo non sono presenti le province di Fermo, Monza e Barletta.

Vediamo come la divisione non è Nord Sud, ma Centro Nord – Sud, infatti molte province del centro superano quelle lombarde o piemontesi, come Siena, Firenze, Macerata, tutte le Marche e quasi tutta la Toscana in generale, mentre il Piemonte con l’eccezione di Cuneo è a metà classifica superato dal Nord Est.

Al Sud la Sardegna sembra essere una felice eccezione.

Guardiamo i cambiamenti di posizione, ovvero come le province sono migliorate o peggiorate rispetto alla rilevazione precedente:

 

In questa mappa a macchia di leopardo, ci sono peggioramenti eccellenti a Verona, Brescia, Venezia, e l’Ovest Emilia e Piemonte, mentre molto positivo è il notevole miglioramento spesso anche di più di 10 posizioni in quasi tutta la Sardegna, le Marche, e di Genova e Milano.

Al Sud, rimanendo su livelli molto bassi peggiorano le province con grandi città come Palermo e Catania e migliorano Salerno e Trapani.

 

Ma vediamo almeno due delle componenti della classifica, che vanno a formare il risultato totale.

Prendiamo il tenore di vita, correlato al reddito, e l’ambiente e i servizi, quindi due parametri molto diversi.

Qui è evidente il peso del reddito maggiore al Nord, con Milano in testa, e anche Roma, Trieste, Parma Bologna, tutte in crescita. La mappa sembr apiù una classica mappa Nord-Sud con una grossa divisione per reddito (anche se non è l’unica variabile di questo parametro). L’Emilia ne esce benissimo mentre Sicilia e Campania sprofondano con Messina all’utlimo posto, con Salerno, Napoli, Agrigento, ecc

Qui il centro Italia ha la sua rivincita, le province medie e piccole, la Toscana, il Nord delle Marche, il Nord-Est, e invece deludono aree come il Piemonte, escluso torino, il pavese, e il lodigiano, Roma guadagna 25 posizioni in questo parametro e si distacca dal resto del Lazio, a fondo classifica,  e seppur pesante il divario con il Sud è minore, per esempio la Sardegna si distingue abbastanza bene. Qui sono le realtà minori del sud ad essere andate peggio, come Agrigento, Caltanissetta, Potenza, avendo perso anche 20 posizioni.

Come in altre ricerche è confermato che non solo nel reddito ma anche in altre variabile, prime fra tutte le opportunità di lavoro, il Sud si distacca dall’Italia e dall’Europa, e anche dal centro Italia, Roma inclusa, che segue le dinamiche del Nord, e in tempi di crisi non riesce a mettere in atto il “catching up” che in altre realtà, vedi Germania Est, è avvenuto.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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