Roma: sul bilancio arriva la proroga ma rimane lo stallo
La proroga è arrivata, ma lo stallo rimane.
Il prefetto ha concesso venti giorni per l’approvazione del bilancio di Roma Capitale. La maggioranza conta di chiudere a giorni, ma all’interno del centrosinistra non tutto sembra filare liscio. E l’opposizione ne approfitta per guadagnare tempo.
Ieri il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha concesso altri venti giorni per l’approvazione del bilancio di previsione 2013 della Capitale. Il termine entro il quale la manovra va approvata slitta così al 23 dicembre. I termini di legge erano scaduti alla mezzanotte di sabato scorso. Ieri la lettera del prefetto è stata consegnata al sindaco Marino, al presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti e ai consiglieri. Il prefetto ha ricordato che se si dovesse arrivare alla nuova scadenza senza bilancio “la normativa vigente prevede l’intervento sostitutivo con la nomina di un commissario ad acta e con conseguente inizio della procedura per lo scioglimento”.
L’Aula Giulio Cesare si è rimessa in moto per ripartire da dove ci eravamo lasciati. La maggioranza resta convinta di poter arrivare all’approvazione del bilancio entro pochi giorni. Francesco D’Ausilio, capogruppo Pd in Campidoglio, poco più di ventiquattr’ore fa ribadiva che “nonostante l’ostruzionismo cieco, chiuderemo entro la settimana”. Il maxiemendamento indispensabile per neutralizzare le migliaia di emendamenti e ordini del giorno con cui l’opposizione vuole sfibrare la maggioranza dovrebbe essere quasi pronto. Qualcuno, però, sembra convinto che all’ombra del bilancio si stia combattendo una battaglia tutta interna al centrosinistra.
Questo ad esempio è il sospetto che i consiglieri del Movimento 5 Stelle nutrono da un po’. Sul loro sito i grillini hanno scritto: “La maggioranza (PD) vuole mandare a casa il Sindaco Marino (PD)? Pare di sì. Sempre la maggioranza, sabato 30 novembre, ultimo giorno utile per il bilancio, ha fatto cadere il numero legale: erano presenti ma hanno tolto il tesserino per le votazioni. Un chiaro segnale verso Marino. Senza ‘accordo di maggioranza’, non si va avanti”.
Una ricostruzione simile l’ha fatta il Corriere della Sera, che ieri ha raccontato di un tesissimo vertice di maggioranza andato in scena lunedì: sul tavolo il maxiemendamento ma anche le strategie future da adottare un volta chiuso il capitolo bilancio – vale a dire quell’ipotesi rimpasto di cui si parla da settimane. Il Gruppo Pd in Campidoglio ha precisato che dissensi non ce ne sono e che maggioranza e giunta viaggiano sullo stesso binario.
L’opposizione nel frattempo tiene il punto, consapevole che non avendo i numeri per far saltare il banco l’unica strategia attuabile è quella dell’ostruzionismo, per sfiancare il più possibile la maggioranza così da fare emergere le contraddizioni interne. Ogni giorno che passa senza bilancio approvato, del resto, è una macchia per Marino e una vittoria per l’opposizione. Lunedì con una lettera al quotidiano Il Messaggero, l’ex primo cittadino Gianni Alemanno dichiarava: “Il sindaco e la maggioranza non pensino di uscire da questo vicolo cieco con qualche espediente regolamentare. Meglio nominare un commissario che tentare di calpestare la legge per sopravvivere nell’immobilismo”.
Giovanni Quarzo, consigliere capitolino del gruppo di Forza Italia, con una lettera pubblicata su Affaritaliani si è rivolto direttamente al sindaco Marino: “Perché ti fai ingabbiare da questo partito che non ti è mai piaciuto? Dimostra coraggio: dimettiti. I consiglieri comunali di maggioranza e opposizione non ne possono più. E sono certo che in fondo anche tu non ne puoi più. Archivia questa tua parentesi da primo cittadino: è certamente più dignitoso che farti commissariare politicamente da Bettini e dai tuoi compagni di partito che crediamo non ti stimino, esattamente come crediamo tu non stimi loro”.