Napolitano: “E’ arrivato il momento della crescita, l’UE cambi rotta”
Anche Giorgio Napolitano si scaglia contro gli “Ayatollah del rigore” chiamati in causa, nei giorni scorsi, dal Premier Enrico Letta. Il presidente della Repubblica ha dichiarato oggi che “nel rapporto Deficit-PIL, possiamo dichiararci orgogliosi per lo sforzo di risanamento della finanza pubblica, d’altra parte lo stesso rapporto viene influenzato fatalmente dalla crescita” proprio per questo motivo “le istituzioni europee devono cambiare rotta per promuovere l’occupazione e la crescita” La crisi globale dell’Eurozona ha imposto “politiche di contenimento del debito pubblico e di risanamento”, tali politiche però “hanno avuto un effetto recessivo e perdite non lievi di PIL insieme al fenomeno della crescente disoccupazione, soprattutto giovanile che ci preoccupa non poco”. Quindi Napolitano si è detto fiducioso nella possibilità che possa essere “doppiato il capo della fase di recessione verso quello della ripresa economica”. Così, l’inquilino del Colle, ha fotografato la desolante stagnazione economica, durante la prima visita ufficiale in Italia del Presidente croato Josipovic, rispondendo a distanza anche al Commissario UE per l’economia, Olli Rehn, che ha accusato l’Italia “di non rispettare gli obiettivi”, in un’intervista rilasciata a La Repubblica.
Quest’ultimo ha affermato che: “l’Italia non sta rispettando il giusto ritmo di riduzione del debito”, lo sforzo di aggiustamento strutturale dovrebbe essere pari a mezzo punto del PIL, invece, è solo dello 0,1%. Proprio per questo “l’Italia non ha margini di manovra e non potrà chiedere la clausola di flessibilità”: tuttavia, sul piano del deficit, anche se di poco, siamo in regola con il criterio del 3% e questo ha permesso al paese di uscire dalla procedura per deficit eccessivo, necessaria per acquisire credibilità sui mercati finanziari.
Rehn ha però anche aggiunto di essere: “scettico” riguardo a privatizzazioni e spending review e al loro effetto sul bilancio del 2014, anche se, sempre il Commissario Europeo, ha detto di aver preso nota delle buone intenzioni presenti nella Legge di Stabilità varata dal Governo.