Corruzione, l’Italia solo al 69esimo posto
Trasparency International ha diffuso l’annuale report sullo stato di corruzione di 117 Paesi di tutto il mondo. Dal report del 2013 l’Italia registra un leggero miglioramento, ma resta ben lontana dalla sufficienza. L’Italia ha guadagnato un punto rispetto al 2012, totalizzando 43 punti e stabilizzandosi al 69esimo posto, insieme a Romania e Kuwait. Il Paese, secondo la testimonianza della responsabile italiana dell’agenzia, ha beneficiato tantissimo della legge Severino, norma che, a parere dell’istituto, ha permesso all’Italia di migliorare le proprie leggi contro la corruzione e quindi di migliorare la propria posizione. Nonostante la Legge Severino, tra l’altro duramente contestata dai parlamentari del Centrodestra in merito alla questione della decadenza di Berlusconi, l’Italia comunque non riesce a raggiungere la sufficienza ed è costretta a dividere il 69esimo posto con Romania, che vive ancora degli strascichi della corruzione dell’epoca sovietica, e con il Kuwait, stato arabo autoritario. Prima dell’Italia, poi, si sono classificate anche Ghana, Ruanda e Repubblica Dominicana.
Per quanto riguarda i paesi dell’Unione Europea, l’Italia riesce a posizionarsi davanti solo a Bulgaria e Grecia. Conferma la posizione la Francia, al 24esimo posto. La Germania si conferma al 12esimo posto, preceduto dal Lussemburgo. Anche la Germania, che sul piano economico, continua a spadroneggiare in Europa, mostra discrete difficoltà in merito alla corruzione, posizionandosi ben lontano dai primi della classe. Al 14esimo posto c’è il Regno Unito, mentre gli Stati Uniti arrivano solo 17esimi. In cima alla classifica, come Paesi dalla corruzione più bassa, restano gli Stati dell’anno precedente. Canada, Nuova Zelanda, Singapore, Danimarca, Svizzera, Svezia e Norvegia, per la precisione. Si contendono il primo posto Danimarca, Canada e Nuova Zelanda, seguiti a ruota dagli altri stati citati.
La situazione economica pesa tantissimo nella classifica della corruzione, e una dimostrazione è proprio la Grecia, il peggiore dell’UE, che non riesce ad andare oltre l’80esimo posto. Un pesante crollo rispetto all’anno precedente si verifica anche per la Spagna, anche e soprattutto per gli scandali che hanno coinvolto la corte e molti politici di governo negli ultimi mesi. In fondo alla classifica, con un punteggio di 8/100 si classificano Afghanistan, Corea del Nord e Somalia. Poco meglio, ma registrando una grave perdita rispetto al 2012, fanno Siria, Mali e Libia, tutti Paesi che hanno visto, o stanno vivendo una lunga e dura guerra sui propri territori.
Francesco Di Matteo