Primarie Repubblicani: Gingrich passa in testa nei sondaggi
Gingrich 23,2
Romney 21,0
Cain 18,2
Perry 7,7
Paul 7,5
Bachman 4,8
Huntsmann 2,2
Santorum 2,0
Questi sono i risultati del metasondaggio (ovvero la media dei sondaggi usciti l’ultima settimana) sulle Primarie dei Repubblicani Statunitensi pubblicato sul sito RealClearPolitics.
[ad]Il primo evidente dato di questo sondaggio è che un candidato che fino a poche settimane fa sembrava assolutamente marginale come Newt Gingrich è passato adesso in testa, a discapito di Hermann Cain, che dopo le accuse di molestie sessuali mosse nei suoi confronti ha avuto una flessione di qualche punto nei consensi, e sorpassando anche Mitt Romney, che da tempo si assesta con una certa stabilità tra il 20% ed il 25% dei consensi. Questo ci mostra un fatto abbastanza insolito per queste primarie, i cui sondaggi finora sono stati caratterizzati da un andamento abbastanza costante per Romney e decisamente altalenante per gli altri, tanto che fin ora sono stati addirittura in quattro i candidati ad avere la prima posizione nei sondaggi. Per questo motivo abbiamo ragione di pensare che le Primarie in questione saranno decisamente avvincenti e potrebbero riservare numerose sorprese.
Ma andiamo al punto: Newt Gingrich, come detto, è stato considerato una candidatura del tutto marginale fino a poco fa. Tuttavia, il crollo di Michelle Bachmann prima e Rick Perry poi avevano lasciato un certo spazio che Romney, come detto sempre considerato o in testa o poco sotto, non riusciva mai a cannibalizzare. Qualche settimana fa è avvenuto l’exploit di Hermann Cain, smorzato prima dalle accuse di molestie sessuali a lui rivolte, che lo hano screditato in primis nell’elettorato femminile, ed il suo consenso ha quindi iniziato a scendere, ed allora è arrivato, di punto in bianco, il momento di Newt Gingrich. Questo suo improvviso consenso è stato causato intanto dalle sue buone performances negli ultimi dibattiti televisivi dei Repubblicani, ma anche dal fatto che si tratti di un candidato dai modi e le idee meno estremiste degli altri rivali di Romney, oltre anche a risultare probabilmente più rassicurante di loro, avendo una storia politica più lunga e prestigiosa (è stato, tra le altre cose, Speaker del Congresso degli Stati Uniti).
A questo punto la domanda è se Gingrich riuscirà a mantenere questa sua posizione di testa nei sondaggi o, come altri candidati, si tratterà solamente di una nuova “bolla politica”.