Dati AGCom Ottobre 2013
Dati AGCom ottobre 2013. Sull’onda lunga della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, il mese di ottobre 2013 si pone in una sorta di naturale continuità mediatica con settembre, malgrado sulla scena politica abbiano avuto rilevanza crescente le primarie del PD pianificate per dicembre, la scissione di Scelta Civica e soprattutto la legge di stabilità, con il valzer delle imposte sulla casa e la riduzione del cuneo fiscale.
In base a quanto riportato dai dati AGCom, le ore totali di informazione politica nel mese di ottobre sono state circa 363, un valore in calo rispetto ai mesi di agosto e settembre e addirittura il più basso da gennaio: il dato si pone in evidente contraddizione con la quantità e lo spessore dei temi politici trattati, ma simili anomalie e storture nel sistema mediatico italiano, in cui il sensazionalismo la fa da padrone sacrificando i temi di approfondimento, ormai non stupiscono più.
Dati AGCom ottobre 2013 |
Dati AGCom 2013 aggregati per mese |
Rispetto ai mesi precedenti le voci dominanti dello scenario politico (PD-PdL-Governo) appaiono in leggero calo, passando dall’81% di settembre al 74%, un valore ancora eccessivo rispetto al fisiologico 60% circa che sarebbe lecito attendersi ma in ogni caso un’inversione di tendenza rispetto all’accentramento bipolarista dei mesi precedenti.
A fare le spese maggiori di questo calo paiono essere soprattutto il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ed il PD: trascinando il dibattito sulla legge di stabilità principalmente sul tema IMU, il centrodestra ha avuto infatti buon gioco nel marginalizzare i propri scomodi alleati nei telegiornali, mentre naturalmente continuava a infuriare il dibattito sulla decadenza di Berlusconi e iniziavano ad emergere le prime crepe tra Berlusconi stesso ed Angelino Alfano. Dal canto suo, il PD non è riuscito a imporsi nel dibattito politico sui temi economici a sé cari, e al tempo stesso non ha saputo dare all’appuntamento – pur cruciale – delle primarie la giusta rilevanza mediatica, ritrovandosi schiacciato sul suo secondo valore più basso da inizio anno.
Al contrario, a registrare i maggiori incrementi rispetto al mese precedente sono stati Scelta Civica, UdC e in generale l’area centrista – anche se solo in funzione dell’abbandono della formazione da parte del suo fondatore e regista Mario Monti – ed in misura minore il MoVimento 5 Stelle, che resta tuttavia relegato intorno al 5% del tempo politico complessivo.
Del tutto marginali invece le oscillazioni delle altre formazioni parlamentari, SEL e Lega Nord, ridotte comunque a ruoli di comparse mediatiche nei telegiornali con percentuali che si aggirano intorno all’1%.
Dati AGCom ottobre 2013 aggregati per area politico-culturale |
Dati AGCom 2013 aggregati per area politico-culturale |
Osservando i dati aggregati per coalizione elettorale si nota un riaprirsi della forbice tra centrodestra e centrosinistra, che torna ad 11 punti percentuale dopo essere scesa a 7 il mese precedente, pur in un’ottica di sostanziale calo di entrambe le coalizioni principali. Mentre tuttavia il centrodestra perde appena il 3%, il calo per il centrosinistra arriva al 7%, trainato dalla pessima performance mediatica del PD.
Al contrario, si nota come il centro montiano – o per meglio dire ex-montiano – ottenga la propria migliore prestazione del post-elezioni, a causa delle fibrillazioni interne che hanno portato all’allontanamento di Mario Monti, mentre anche il M5S appare in lieve recupero pur restando al di sotto della soglia psicologica del 10%.
A livello di testate, il centrodestra appare dominante su RNews e TGLa7, laddove il centrosinistra ottiene le proprie migliori prestazioni su MTVNews e TG4.
Lo spazio maggiore alle divisioni dell’area centrista viene offerto su TG5 e TG3 mentre il M5S, infine, ha i maggiori spazi su TG1 e TGLa7.
Dati AGCom ottobre 2013 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2013 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Passando invece all’analisi per maggioranza, tra opposizione e istituzioni appare una sostanziale stabilità rispetto al mese precedente, una sorta di equilibrio – estremamente sbilanciato – che ormai perdura da tre mesi e che vede l’esecutivo intorno a 40%, la maggioranza stabilmente sul 50% e l’opposizione sul 10%.
I movimenti evidenziati si confermano ancora una volta a compartimenti stagni secondo questo metro di analisi, con compensazioni che in ultima analisi lasciano inalterata la situazione complessiva in uno stato di profondo ed evidente squilibrio in cui alcuni partiti di maggioranza possono giocare il doppio ruolo di sostegno e opposizione al governo e godere i frutti mediatico-elettorali di questo atteggiamento.
Le istituzioni ottengono i dati più rilevanti su MTVNews e Rainews, la maggioranza su Studio Aperto e TG4 mentre l’opposizione su TGLa7 e TG5.
Osservando l’aderenza complessiva alla par condicio si osserva come questo mese siano stati TG5 e TG2 i telegiornali migliori in assoluto; la testata della seconda rete RAI appare in questo speciale conteggio per il secondo mese di fila, mentre per la prima volta da molti mesi non vi appare più il TGLa7, che fino a questo momento era stato un valido esempio di maggior aderenza – o per meglio dire minore distanza – ai dettami legislativi.
Ottobre, pur nell’ambito di una varietà di eventi politici non indifferente, si pone in ultima analisi come un mese decisamente cristallizzato dal punto di vista mediatico, con equilibri tra i poli sempre più simili a quelli del Governo Monti, dove però la maggioranza politica aveva un colore decisamente differente. Stupisce ancora una volta come persino in RAI il centrodestra riesca ad essere in posizioni dominanti pur in assenza di una maggioranza politica a supporto, segno di una penetrazione profonda di quest’area politica nel management aziendale, consumata nell’arco del ventennio precedente.