Palau, guida al voto legislative e presidenziali

Oggi 3 novembre a Palau –un piccolo stato nel pacifico– si terranno le elezioni per rinnovare gli 11 seggi del Senato –ridotti di 2 unità dopo la riforma del 2016– e i 16 seggi della Camera dei Delegati e per il secondo turno delle elezioni presidenziali, volte a scegliere il successore di Thomas Remengesau Jr, giunto al termine massimo di due mandati.

Situazione attuale

Sia i membri del Senato che della Camera dei Delegati, come anche il Presidente, non hanno alcuna affiliazione politica e sono registrati come indipendenti. A Palau infatti non esistono “partiti politici” pur se nessuna legge ne vieta l’esistenza. Questa peculiarità, che suona strano per noi Occidentali, è molto diffusa nei piccoli stati del pacifico dove una popolazione già esigua e divisa nelle varie isole rende poco efficaci e funzionali l’organizzazione di partiti o movimenti,  che vengono sostituiti dalla presenza di politici in solitaria.

Questo infatti può rendere complicato la creazione di maggioranze all’interno del Parlamento, non essendoci chiare piattaforme comuni sulle quali poter fare compromessi.

L’attuale contesto del paese

Il tema fondamentale della campagna elettorale è stata l’istituzione nel Gennaio di quest’anno di una riserva naturale nella acque intorno al arcipelago che copre l’80% delle acque territoriali e che in questo periodo vede il  governo uscente osteggiato da una parte della popolazione a causa delle conseguenze che ha portato.

L’istituzione di questa riserva è stata necessaria per salvaguardare la fauna localein maggioranza tonno – e tutto il territorio costiero dal continuo sfruttamento delle acque da pescherecci stranieri che procuravano una concorrenza sleale ai pescatori nel mercato interno vendendo il pescato a prezzi al ribasso, causando di conseguenza perdite al settore ittico.

La conseguenza inattesa è stata una drastica riduzione del pescato, provocando cosi un grande malumore tra i lavoratori del settore che, insieme a quello turistico, sono i settori trainanti per l’economia del paese.

I candidati

Dopo il primo turno di settembre i candidati rimasti in corsa per la carica di Presidente – che ricopre il ruolo di capo dello stato e dell’esecutivo – sono:

Surangel Whipps Jr.

Businessman ed ex senatore dal 2006 al 2016, ha già corso per le elezioni del 2016.

Le sue proposte:

Espressosi sull’istituzione della riserva  e dei suoi effetti sull’economia del paese, ha dichiarato che ha mostrato i suoi limiti nel produrre un beneficio per la popolazione mancando l’obiettivo di aumentare i posti di lavoro nel settore ittico, evidenziando il bisogno di una sua rivisitazione volta a cambiarne gli effetti.

 

Raynold Oilouch

Attuale Vice-presidente e già senatore fino al 2017 per lo stato di Ngchesar.

Le sue proposte in un ottica di continuità con le politiche del attuale governo sono:

Invece è mancato un suo commetto sul istituzione della riserva naturale.

Sistema elettorale

Le elezioni presidenziali si basano su un maggioritario a doppio turno, con ballottaggio tra i due candidati più votati che non conseguano la maggioranza assoluta al primo turno.

Mentre per le elezioni del Senato e della Camera dei delegati si hanno due diversi sistemi elettorali.

I risultati del primo turno

Tenutosi il 22 Settembre, il primo round ha visto Surangel Whipps Jr  attestarsi come front runner  con il 46.30% dei voti ed è visto come favorito.