Francia: primo via libera alla legge contro la prostituzione. L’Assemblea Nazionale francese ha adottato mercoledì 4 la proposta di legge contro la prostituzione, con 268 a favore e 138 contrari. La legge, proposta in primis dal(la) Ministro per i diritti delle donne, Najat Vallaud-Belkacem, sanziona i clienti delle prostitute con una multa da 1 500 euro, e un’ammenda da 3 750 euro, in caso di recidiva.
La legge abolisce anche il reato di adescamento e istituisce un fondo per la prevenzione della prostituzione, oltre che per percorsi di reinserimento sociale e professionale per le ex prostitute. Il fondo sarà finanziato, tra le altre cose, anche dai proventi ricavati dalle sanzioni comminate ai clienti. Il percorso di uscita dalla prostituzione prevede, ad esempio, l’esenzione totale o parziale dalla imposte. Il centro-sinistra ha votato piuttosto compattamente a favore, mentre il partito di centrodestra UMP ha votato contro, salvo una decina di voti favorevoli.
Tra le questioni più dibattute e contestate dall’opposizione vi è stata proprio l’abolizione del reato di adescamento. D’altronde, come affermato dallo stesso Ministro dell’Interno Manuel Valls davanti alla Commissione Speciale dell’Assemblea nelle settimane scorse, tale reato non aveva svolto alcun ruolo incisivo nella lotta al traffico degli esseri umani.
Il dibattito pubblico attorno alla legge ha attirato l’attenzione di molte associazioni femministe e di sostegno alle prostitute: talune sono intervenute a sostegno della legge (Fondation Scelles, le Collectif féministe contre le viol, l’Assemblée des femmes), mentre altre si sono schierate contro (Médecins du monde, Cabiria), soprattutto perché ritengono che la penalizzazione della prostituzione non faccia che sortire l’effetto contrario, ovvero comportare un maggior ricorso alla prostituzione clandestina.
Entro giugno la legge chiuderà il suo iter, passando sotto l’esame del Senato francese.
Annalisa Boccalon