Addio Mandela, Buon viaggio Madiba
La notizia della morte di Nelson Mandela, seppure attesa, investe il Sudafrica in un momento cruciale della sua vita politica. Il suo grande messaggio ha toccato tre aspetti profondi della politica: il rapporto con il potere, l’integrità morale e la capacità di concretizzare le utopie, anche solo parzialmente.
Mandela è stato Presidente una sola volta, lui che poteva essere a capo del Sudafrica fino alla morte. La corruzione non lo ha mai nemmeno sfiorato e ha sempre rifiutato di avere nel suo entourage qualcuno della sua famiglia. Ha saputo immaginare un paese arcobaleno, capace di vivere con le sue diversità. Non so se Mandela ha avuto momenti di lucidità in questi ultimi mesi. Se è stato così i suoi eredi politici su questi punti lo hanno ancora una volta e per l’ultima volta deluso.
Sulle pagine dei giornali sudafricani, proprio in questi giorni, campeggiano le foto della residenza personale del presidente Yacob Zuma con piscina, doppio eliporto, ospedale privato, castello per gli ospiti, costruita, secondo l’accusa, con i soldi dello stato. Per non parlare di tutti quei dirigenti neri che siedono nei consigli di amministrazione delle multinazionali minerarie come la LonMin che nell’agosto dell’anno scorso, a Marikana, hanno chiesto alla polizia di sparare sulla folla di minatori in sciopero
Madiba lascia un paese lacerato e contraddittorio i cui leader non sono stati capaci di imboccare la strada del benessere distribuito. Non c’è un’altro leader come lui. Il Sudafrica e i sudafricani oggi sono orfani.
Buon Viaggio Madiba