Brasile, gli onori di Stato a Jango
Dopo 37 anni, le spoglie dell’ex Presidente brasiliano João Goulart saranno finalmente sepolte presso la sua città natale, São Borja. Lo scorso 13 novembre era avvenuta l’esumazione e le sue spoglie erano state affidate all’Instituto Nacional de Criminalística del dipartimento della polizia federale di Brasilia affinché le analizzasse. La loro riesumazione fa parte della ricerca condotta dalla Comissão Nacional da Verdade (CNV) sulla morte dell’ex Presidente brasiliano.
La CNV sta indagando sulla possibilità che Goulart, meglio noto come “Jango”, fosse stato avvelenato dal servizio segreto uruguaiano per ordine della CIA e della dittatura militare brasiliana. Infatti, si sospetta che fosse stato assassinato nell’ambito della “Operación Cóndor”, ovvero l’operazione di politica estera statunitense messa in atto durante gli anni Settanta per tutelare i governi di quegli Stati dell’America Latina dove l’influenza socialista e comunista era ritenuta troppo potente.
Oggi il Brasile intende cancellare questa dolorosa pagina della sua storia, poco discussa dall’opinione pubblica in Occidente poiché prevalentemente concentrata sui fatti accaduti nello stesso periodo in Cile e Argentina. A distanza di quasi cinquant’anni il Congresso Nacional, ovvero il Parlamento brasiliano, ha approvato l’annullamento della sessione del 2 aprile 1964, quando fu approvata la deposizione di Goulart a seguito del colpo di Stato. “Questo Parlamento ha ristabilito la verità!”, così ha commentato il senatore Pedro Jorge Simon, promotore dell’iniziativa parlamentare. Oggi l’ex Presidente brasiliano finalmente potrà ricevere gli onori che gli furono negati alla sua morte, avvenuta il 6 dicembre del 1976.
Goulart fu un presidente progressista che cercò di avviare un programma di sviluppo compatibile con le necessità sociali del Brasile, allora assai povero. Durante il suo governo (1961-1964) fu attuata una riforma agraria e la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere, ma tali progetti furono ostacolati dal potere militare. Appoggiato dagli Stati Uniti, che all’epoca temevano l’estendersi del comunismo sul continente americano, fu organizzato un golpe militare guidato dal maresciallo Humberto de Alencar Castelo Branco. Goulart fu accusato di essere “al servizio del comunismo internazionale”, quindi fu deposto e costretto a rifugiarsi in esilio in Argentina, dove successivamente morì.