Primarie Lega, sfida Bossi Salvini. Umberto Bossi, fondatore della Lega, contro Matteo Salvini esponente lombardo del carroccio. Saranno loro due a sfidarsi nelle primarie della Lega che si terranno oggi per eleggere il nuovo segretario del partito. Uno tra Bossi e Salvini succederà a Roberto Maroni, eletto segretario a Luglio 2012. Si vota dalle 9 di sabato 7 Dicembre in 58 seggi provinciali. Possono votare i militanti della Lega, a patto che siano iscritti da almeno un anno: 17 mila gli aventi diritto.
Maroni a sostegno di Salvini – Il segretario uscente e presidente della regione Lombardia Roberto Maroni sostiene la candidatura di Matteo Salvini: attuale vicesegretario federale e segretario della Lega Lombarda. Salvini, secondo molti pronostici, è favorito nella sfida con Umberto Bossi. La ratifica del nuovo segretario della Lega è prevista durante il congresso programmato a Torino nei giorni 15 e 16 Dicembre 2013.
Il ritiro di Tosi – L’altro candidato eccellente, Flavio Tosi, ha invece preferito rinunciare alla corsa per la segreteria nella speranza di non dividere il fronte maroniano.
Il programma di Matteo Salvini – Durante la sua campagna per le primarie, il giovane candidato ha rispolverato i vecchi slogan della Lega, a favore dell’indipendenza della Padania dal resto d’Italia e contro lo Stato centrale e soprattutto contro l’Europa e l’euro. In caso di elezione, Salvini ha annunciato che al congresso della Lega Nord potrebberopartecipare anche alcuni esponenti dei movimenti indipendentisti ed euroscettici d’Europa.
Affluenza e risultati – L’affluenza al voto è stata del 60%. Dai risultati parziali Salvini è all’82% mentre Bossi è al 18%. “La mia sarà una Lega di battaglia che avrà come primo obiettivo di riprendere la sovranità dalla Ue, ci siamo rotti le palle che Bruxelles ci deve dire come dobbiamo vivere, questo è un gulag”, ha dichiarato Salvini, confermando di volersi alleare alle europee con gli euroscettici di altri Paesi. Salvini ha aggiunto di voler proporre al congresso di domenica a Torino “alcuni referendum per il 2014 a partire dall’abolizione dei prefetti, simbolo di occupazione di uno Stato ladro sull’orlo del fallimento”.
(Giuseppe Spadaro)