Brunetta sull’impeachment M5S contro Napolitano: “Dovremo esaminarlo”
Brunetta: “L’impeachment M5S contro Napolitano? Dovremo esaminarlo”
Lo si è visto chiaramente in questi pochi giorni: dopo la notizia della bocciatura del premio di maggioranza del Porcellum da parte della Corte costituzionale, Forza Italia non ricorda che quella legge l’aveva voluta loro nel 2005, ma preferisce puntare gli occhi su un’altra delle conseguenze della decisione. Tutti coloro che sono entrati alle Camere grazie al premio di maggioranza sono a rischio, ovviamente parlando solo di quelli del centrosinistra. Al coro oggi si unisce il capogruppo forzista alla Camera Renato Brunetta.
“La decisione della Consulta è stata un terremoto. Le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico la sentenza avrà conseguenze devastanti” spiega, facendo l’esempio della Giunta delle elezioni di Montecitorio: “Su 30 membri, ben 10 sono diventati deputati grazie al premio di maggioranza, e dunque sono a rischio decadenza. In parole povere: più del 33% dei componenti dell’organo è in palese conflitto d’interessi”. Il fatto che, al Senato, in regioni come Lombardia e Veneto siano stati Pdl e Lega ad avvantaggiarsi dei premi di maggioranza regionali, curiosamente, non compare.
Resta perfettamente convinto della superiorità del centrodestra, al punto da invitare tutti a “fare un bagno di realtà, se si andasse a votare domani – ha aggiunto Brunetta – vincerebbe Forza Italia con leader Silvio Berlusconi”. Le parole più dure, pur con un filo di evasività, l’ex ministro però le dedica al Capo dello Stato: “Quando il Movimento 5 Stelle presenterà l’atto d’accusa in Parlamento contro Giorgio Napolitano avremo il dovere di esaminarla. Ricordo che i veri esperti di impeachment sono quelli della sinistra, il partito del presidente”.
Pronta la risposta del responsabile giustizia del Pd, Danilo Leva: “L’attacco a tenaglia lanciato dai partiti populisti Fi e M5S contro le alte cariche dello stato deve essere respinto con forza. Napolitano e le istituzioni devono essere posti al riparo da questa aggressione squadrista”.
Gabriele Maestri