Perché Renzi ha stravinto le Primarie Pd. Analisi a caldo del risultato delle elezioni primarie che eleggono Matteo Renzi segretario del Partito Democratico.
L’elemento principale è la netta vittoria del sindaco di Firenze. La vittoria di Renzi, secondo chi scrive, è iniziata la sera in cui dopo la sconfitta contro Bersani ha fatto un discorso mai sentito prima sino ad allora da uno sconfitto “mi assumo tutta la responsabilità”. Il contrario di ciò che avrebbe fatto mesi dopo il vincitore di quelle primarie: Bersani all’indomani delle elezioni politiche.
Renzi vittoria omogenea a livello nazionale – Colpisce, guardando i risultati delle primarie, l’omogeneità territoriale del risultato (vince molto bene nelle cosiddette ‘regioni rosse’). Significa che Renzi ha vinto a prescindere dal sostegno ricevuto dai singoli nei diversi territori. E questo lo rende più forte anche nella gestione del partito.
Affluenza alta e l’endorsement di Prodi – Secondo le previsioni della vigilia sarebbe stato già un successo raggiungere la soglia di due milioni di votanti alle primarie. Hanno votato circa due milioni e mezzo di persone (due milioni e novecentomila secondo i risultati definitivi arrivati in notevole ritardo). Ha aiutato la mossa a sorpresa di Romano Prodi: il professore ed ex premier pur avendo preannunciato la sua assenza solo due giorni prima del voto ha spiegato di aver cambiato idea dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta.
Cuperlo e Civati – A rendere queste primarie abbastanza diverse dalle precedenti hanno contribuito carattere e stile dei due sfidanti di Renzi. Cuperlo piuttosto che mettere a segno colpi bassi contro Renzi ha preferito differenziarsi con un altro registro linguistico. Il candidato che avrebbe dovuto azzoppare la vittoria di Renzi si è preoccupato di riportare in auge parole e temi chiave della sinistra. Civati, a tratti accusato di tramare con lo stesso Renzi, ha giocato in maniera intelligente il ruolo di outsider (vedi intervista mancata di Fazio). Aiutandosi con la chiara posizione contraria al governo Letta ed alle larghe intese ha iniziato la costruzione, nel Pd, di una nuova rete fatta di militanti e dirigenti giovani.
Conclusioni – Renzi vince perché si è candidato anteponendo un approccio pragmatico, facendo emergere il suo ruolo e la sua passione di sindaco. Nessuno dei due avversari ha potuto recuperare il gap di popolarità guadagnato da Renzi nei mesi e nelle sfide (primarie) precedenti.
La vera vittoria di Renzi sta nell’aver battuto in un solo solo colpo D’Alema da cui è iniziata la campagna della ‘rottamazione’ (in provincia di Foggia sconfitto dal candidato renziano Ivan Scalfarotto), Bersani ed il modo in cui ha gestito la fase post elettorale, Enrico Letta e forse anche la scelta del Pd di dar vita ad un governo di larghe intese.
(Giuseppe Spadaro)