Scontri nella notte ucraina: il Premier chiede 20 miliardi all’UE
Scontri nella notte ucraina: il Premier chiede 20 miliardi all’UE ma piazza Maidan non si ferma
Alta la tensione nella notte di Kiev: la Polizia ha, più volte, tentato di farsi largo tra i manifestanti con scudi e manganelli. Poi sono arrivate le ruspe per smantellare le barricate, poste alle estremità di Piazza Maidan, e sgomberare le strade. Troppo pochi gli agenti antisommossa e la piazza è quindi rimasta in mano ai manifestanti pro-UE, che già stanno ricostruendo proprio le barricate tirate giù nella notte. Gli uomini della Berkut, le “teste di cuoio”, durante la mattinata hanno poi provato a riconquistare anche il municipio della Capitale che al momento, però, risulta ancora presidiato da 200 attivisti. Anche le “forze speciali” si sono dovute ritirare di fronte alla strenua difesa dell’occupazione. Non ci sono notizie riguardanti feriti gravi ma, una dottoressa presente in Piazza, ha dichiarato all’ANSA di aver personalmente soccorso 25 persone e sembra che sia stato necessario l’intervento di alcune ambulanze.
Tuttavia il Ministro dell’interno ucraino Vitaly Zacharchenko ha dichiarato che non è previsto “nessuno sgombero forzato” e che “nessuno intende violare il diritto del popolo a protestare pacificamente” d’altra parte, ha sottolineato il Ministro, “non si possono ledere i diritti delle altre persone né può essere impedito il normale funzionamento della Capitale”. Anche il Premier Mykola Azarov ha ribadito che “le forze antisommossa non hanno usato la forza” e che mai lo potrebbero fare contro “manifestanti pacifici”. Il Primo Ministro ha poi continuato dicendo, durante una seduta di gabinetto in seguito trasmessa dalla tv nazionale, che L’Ucraina si potrebbe associare all’UE e firmare l’accordo di libero scambio congelato dal Presidente Yanukovich: “coloro che si sono riuniti in Piazza dell’Indipendenza chiedono che l’accordo con la Comunità Europea sia sottoscritto subito, anche il governo è favorevole a firmarlo il prima possibile, ma vogliamo prima creare le condizioni per ridurre al minimo le perdite per la nostra economia”. Ha poi proseguito: “abbiamo invitato l’UE a valutare le condizioni in cui l’industria ucraina e l’economia nel suo complesso, possano funzionare” ha poi concluso dichiarando “proponiamo di risolvere la questione attraverso l’offerta all’Ucraina di un’assistenza finanziaria, e abbiamo stabilito il suo ammontare approssimativo in 20 miliardi di euro”.