Forconi, Roma blindata. Alfano: “Lo Stato userà la forza contro i violenti”. Grillo denunciato
Forconi, Roma blindata. Alfano: “Lo Stato userà la forza contro i violenti”. Grillo denunciato
Terzo giorno di protesta del Movimento dei Forconi, che oggi ha preso di mira Roma, teatro, proprio in queste ore, del voto di fiducia al governo Letta. Nessuna manifestazione è stata indetta ufficialmente ma la zona intorno alle sedi istituzionali (Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale) è stata comunque blindata. Occupati per una mezz’ora abbondante i binari della metro B nei pressi della stazione Garbatella.
L’epicentro delle manifestazioni resta però Torino, dove anche oggi i manifestanti hanno obbligato, dietro minacce, molti commercianti a chiudere i negozi e attività. A Milano ci sono state frizioni con i sostenitori dell’Ajax, oggi in città per assistere alla partita di Champions League tra il Milan e gli olandesi. Dopo qualche momento di tensione, il pullman dei tifosi è stato scortato dalle forze dell’ordine.
Di fronte alla precipitazione degli eventi, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha dichiarato ai microfoni del Tg3: “La linea è quella del rispetto della legge e della democrazia, significa che noi siamo per dare supporto a chi protesta pacificamente, ma deve farlo nel rispetto della legge, non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”. Alfano conferma le “inaccettabili minacce ai negozianti costretti a chiudere” e annuncia che sull’accaduto riferirà “in Parlamento, la casa degli italiani”.
Chi invece flirta con i forconi è il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, finito nella bufera dopo che ieri, attraverso il blog, ha esortato le forze dell’ordine ad unirsi alla protesta e smetterla di “difendere la casta”. Il post, ritenuto inappropriato da più parti, ha spinto tre esponenti politici di Scelta Civica, tra cui il figlio dell’attuale capogruppo al Senato Gianluca Susta, a porgere denuncia contro l’ex comico.
“Abbiamo denunciato Beppe Grillo per istigazione di militari a disobbedire alle leggi, reato previsto dall’articolo 266 del codice penale”, spiegano gli autori (Luca De Vecchi, Piercamillo Falasca e Giovanni Susta), sottolineando che in particolar modo l’appello ai comandanti in capo di Esercito e Carabinieri abbia profili eversivi. Il reato contestato a Grillo prevede pene fino a un massimo di 5 anni di reclusione. Secondo gli estensori della denuncia, il leader del Movimento 5 stelle si è reso autore di parole che “istigano i militari a disobbedire alle leggi, a violare il giuramento dato e a disattendere i doveri inerenti al loro stato”, violando, dunque, la legge.
Silvio Berlusconi intanto ha rinviato l’incontro con gli autotrasportatori previsto per oggi: “Ho deciso, per evitare ogni possibile strumentalizzazione, di rinviare l’incontro ma rivolgo il mio invito al governo affinchè si faccia subito interlocutore”.