Primarie PD: quanto i sondaggi avevano previsto il risultato?
Primarie PD: quanto i sondaggi avevano previsto il risultato?
Acquisiti i risultati definitivi delle primarie PD, è tempo di alcune considerazioni su quelli che erano stati i sondaggi dei diversi istituti demoscopici rispetto alle intenzioni di voto ai candidati ed alla partecipazione. È importante sottolineare come fare previsioni su una consultazione quale le primarie risulta senz’altro di una difficoltà maggiore rispetto ad esempio alle normali intenzioni di voto ai partiti, sia per la necessità di intervistare chi effettivamente risulti intenzionato a partecipare ad una consultazione di questo tipo, sia per altre problematiche legate al campione. Per costruire un campione rappresentativo è infatti necessaria l’identità delle proporzioni dei vari caratteri della popolazione, a cominciare dai caratteri cosiddetti socio-demografici (il sesso, l’età, il grado di istruzione, la condizione professionale, ecc.) e geografici (la regione di residenza, l’ampiezza demografica del comune, ecc.): per “normali” elezioni le proporzioni a cui fare riferimento sono quelle fornite dalla demografia ufficiale, nel caso di primarie di partito risulterebbe invece necessario riferirsi anche ai dati disponibili riguardanti ad esempio precedenti primarie.
Nei sondaggi realizzati in vista delle primarie PD della scorsa domenica, per fornire una stima della partecipazione e per fornire una previsione dei risultati, alcuni istituti hanno presentato diverse ipotesi sia di affluenza che di risultato a seconda dei diversi “livelli” di intenzione di recarsi ai seggi dichiarata dagli elettori. La grande partecipazione di domenica, con circa 3 milioni di votanti, ha fatto sì che si siano avvicinati maggiormente gli istituti che hanno fornito le stime di affluenza non solo sulla base dei “sicuri” ma anche dei “probabili”, come nel caso di Lorien Consulting, che aveva ipotizzato una partecipazione massima di 3 milioni e 100 mila persone e di Tecné, che nell’ultimo sondaggio prevedeva al massimo 2 milioni e mezzo di votanti. Lontani nella previsione dalla partecipazione altri istituti come Quorum, Ipr Marketing e Ixè, che nelle ultime due settimane rimanevano nelle stime sotto i 2 milioni o al massimo superavano di poco tale soglia.
Per quanto riguarda invece le intenzioni di voto, una larga vittoria di Matteo Renzi era previsione di tutti gli istituti, così come era una previsione diffusa che all’aumentare della partecipazione, il Sindaco di Firenze avrebbe avuto un consenso relativo sempre più ampio. E se nella media dei sondaggi da noi presentata alcuni giorni prima del voto il dato di Renzi risultava di circa 4 punti inferiore, alcuni istituti come Lorien Consulting, Ipr Marketing e Quorum si sono avvicinati molto a quello che è stato il risultato reale. Al contrario, la media degli ultimi sondaggi aveva fatto prevedere un risultato più positivo per Gianni Cuperlo, molto sovrastimato in alcuni sondaggi (Tecné, Ixé), mentre ancora Lorien Consulting e Ipr Marketing si erano avvicinati molto nella previsione: in generale è risultata corretta l’ipotesi che all’aumentare della partecipazione, il dato percentuale di Cuperlo sarebbe stato sempre più modesto. Infine, è risultato leggermente più positivo delle previsioni il risultato di Pippo Civati e mentre qualcuno (Tecné, in particolare) ha sottostimato il dato del parlamentare lombardo, soprattutto Ixé e Ipr hanno previsto quello che sarebbe stato il suo risultato finale.