Un Cantiere democratico per un Nuovo centrosinistra?
Un soggetto politico nuovo, che parta dal Pd e guardi oltre. E’ questa la sfida del Cantiere democratico, che ha già mosso qualche passo e si presenta ufficialmente domani mattina (dalle 10 e 30), in un evento al Centro congressi Frentani a Roma. A guidare il nuovo progetto politico è il senatore (anche se ora non siede in Parlamento) Stefano Pedica: l’intenzione è di costruire una realtà che guardi avanti e sia un vero elemento di novità.
Molti dei partecipanti a questa avventura non sono nuovi alla politica: “Dopo gli scandali che, anche con arresti di personaggi fidati di Antonio Di Pietro, hanno colpito l’Italia dei valori – spiega Pedica – io e un’altra decina di parlamentari, come Massimo Donadi e Aniello Formisano, abbiamo deciso di abbandonare l’Idv, anche perché non accettavamo i continui attacchi a Napolitano“. Da quell’esperienza è nato il movimento Diritti e Libertà, che (dopo la parentesi elettorale nel Centro democratico di Tabacci) di fatto si è trasformata in Cantiere democratico.
L’obiettivo di Pedica è contribuire alla costruzione di un nuovo centrosinistra, che cambi rotta rispetto al passato. “Questo Pd, nato dalle ceneri di Bersani, ha chiuso tutti gli spazi di apertura alle forze politiche e associazioni – lamenta l’ex parlamentare -. Ora è arrivato Renzi, e Cdem è stato tra i comitati più grandi; non so se la situazione migliori, con questi parlamentari nati dalla vecchia gestione, ma la speranza resta. Vogliamo contribuire a raccogliere gli scontenti del centrosinistra e del centrodestra; soprattutto, puntiamo agli scontenti della politica tradizionale che si sentono di centrosinistra ma non del Pd“.
Un caschetto giallo da operaio, poggiato con grazia sul vertice della “E” di CDEM, dà l’idea del cantiere; la vicinanza ai democratici si vede dall’uso del verde e del rosso e dalla forma della “D”, la stessa del simbolo Pd. Non è però una vicinanza “a ogni costo”: “Potrei dire che lo slogan di domani è ‘Con il Pd, oltre il Pd’: noi ci siamo se loro ci sono, ma a certe condizioni – spiega Ottavio Pasqualucci, responsabile organizzativo nazionale di CDEM -. Vogliamo un’apertura verso un nuovo orizzonte, come impegno sociale e lasciando alle spalle apparati ormai arrugginiti: siamo vicini a Renzi come idee, pur mantenendo alcune nostre convinzioni”.
Pedica e Pasqualucci puntano a costruire un partito che si presenti alle elezioni europee (potendo contare su una macchina da guerra come Dario Di Francesco, inventore nel 2001 di Forza Roma, alla guida dell’ufficio elettorale), magari schierando persone che ora sono nel Pd.
Nel frattempo, CDEM si dà un programma che si potrebbe dire “glocal”: “Vogliamo togliere alla politica 5 miliardi di euro e fare una nuova legge elettorale – scrive Pedica su Facebook – vogliamo la semplificazione burocratica, fiscale, amministrativa per il Paese; un’Europa che parli di scuole e cultura, non solo di banche e spread“. Un orizzonte nazionale certamente, ma con i piedi ben piantati nei singoli territori: “Quello cui teniamo di più è restare sul territorio a rappresentare i problemi sociali – continua il senatore – occorre un centrosinistra che non sta seduto solo sulle poltrone”.
Sabato, oltre a Pedica, Pasqualucci e a Claudio Carboni, è previsto l’intervento di autorità ed esponenti legati al centrosinistra; si parlerà in concreto di lavoro, sanità, banche, equitalia, piccole e medie imprese, senza trascurare i temi della famiglia, dell’ambiente, della cultura e dell’integrazione. La sfida è lanciata: il primo mattone di un Nuovo centrosinistra potrebbe essere messo domani.