Forconi, chi è il leader della protesta Danilo Calvani. Continua ad imperversare tra le polemiche in tutta Italia la protesta dei forconi. Le manifestazioni ad oltranza ora si avviano verso Roma, dove dovrebbe crearsi un presidio permanente. E’ da lunedì che i manifestanti sono scesi in tutte le piazze d’Italia per manifestare il proprio disagio sociale ed economico. I vari comitati che si sono uniti per scendere in piazza dal 9 dicembre stanno occupando le piazze e le principali arterie delle maggiori città d’Italia.
Il movimento, nato nel 2012 in Sicilia come semplice protesta degli autotrasportatori, ha visto un grande ampliamento della piattaforma di riferimento includendo precari, ambulanti, studenti, disoccupati, ultras, estremisti di destra ed altre categorie sociali a rischio. Alla guida di questo movimento c’è, tra gli altri, Danilo Calvani.
Danilo Calvani è uno dei principali leader del movimento del 9 dicembre, che gira l’Italia con tricolore e megafono a bordo di una Jaguar. Ma chi era prima di essere il fantomatico ispiratore e leader della “rivoluzione” in Italia? Calvani, racconta, era un imprenditore, prima di essere sommerso dai debiti e dalle cartelle esattoriali di Equitalia. Infatti, attualmente, su Calvani pende un’ingiunzione di pagamento di 140mila euro, oltre ad essere segnalato da varie banche come cattivo pagatore, sin dal 2006, per alcuni mutui non saldati.
Nel 2011, mentre la crisi imperversava l’economia occidentale, è stato candidato a sindaco di Latina con una lista di comitati agricoli, raccogliendo meno dell’1%. Già allora, comunque, le idee di Calvani erano molto chiare, visto che i punti forti del suo programma erano il censimento degli extracomunitari e lo “stanamento dei parassiti della pubblica amministrazione”. Il movimento, comunque, sembra voler continuare per la propria strada avendo come prossima tappa la “marcia su Roma”. A Roma, dichiarano i leader dei forconi, non sarà una manifestazione simbolica ma sarà un presidio continuo per evitare gli infiltrati e, di conseguenza, strumentalizzazioni.
Nonostante la protesta vada avanti ormai da una settimana non è ancora chiaro agli italiani il motivo per il quale i forconi sono scesi in strada, come dimostra un sondaggio di Agorà. A tale fatto controbatte uno dei portavoce dei forconi, dichiarando che questo movimento vuole “la caduta del governo letta, l’uscita dall’euro e il taglio delle tasse”. “Siamo schiavi di politiche che favoriscono sempre banche come quelle dei Rotschild” dice Andrea Zunino.
Queste parole, però, non sono andate per niente giù ai rappresentanti delle comunità ebraiche che contestano l’uso di “stereotipi ridicoli e che danneggiano gli ebrei di tutta Italia”, come afferma il rappresentante della Comunità Ebraica nazionale Renzo Gattegna. “Dichiarazioni deliranti che richiamano, senza alcun pudore e vergogna, un periodo storico caratterizzato da morte, violenza e negazione dei diritti più elementare”.
Riccardo Pacifici, rappresentante della comunità ebraica romana, invece si rivolge direttamente ai manifestanti, chiedendo di dissociarsi da queste “parole di odio”, soprattutto visto che la loro protesta è degna di rispetto e di ascolto per il grido di dolore che arriva da questa.
Francesco Di Matteo