Giustizia politica in Corea del Nord. Fucilazione per Jang Song-Thaek

Pubblicato il 13 Dicembre 2013 alle 18:05 Autore: Guglielmo Sano
Giustizia politica in Corea del Nord. Fucilazione per Jang Song-Thaek

Giustizia politica in Corea del Nord. Fucilazione per Jang Song-Thaek: il “traditore” diventato troppo potente. Si è concluso giovedì, di fronte a una corte marziale, il processo lampo nei confronti di Jang Song-Thaek, zio del “brillante compagno” Kim Jong-Un e ormai ex secondo uomo più potente a Pyongyang. Condannato a morte per “aver condotto attività controrivoluzionarie”, sembra che sia stato fucilato, come lo erano stati anche i suoi collaboratori qualche giorno fa, trattamento di solito riservato ai criminali comuni.

La stampa controllata dal governo l’ha definito nel peggiore dei modi: “dissoluto, depravato, tossicodipendente, corrotto”. E ancora “aveva relazioni illecite con molte donne, spendeva i soldi pubblici al casinò, mentre era all’estero a curarsi a spese dello Stato” ma soprattutto era “colpevole di voler costruire una sua base di potere controrivoluzionario”.

Giustizia politica in Corea del Nord. Fucilazione per Jang Song-Thaek

Durante il processo Jang ha ammesso di aver progettato un colpo di Stato: “non avevo ancora stabilito la data del golpe, ma volevo prendere il potere per evitare la bancarotta e cambiare l’economia, volevo presentarmi come un riformista per essere accettato dalla comunità internazionale” così recita il comunicato ufficiale che riporta la sua confessione. Il “peggiore traditore della nazione di tutti i tempi”, secondo gli apparati d’informazione coreani, “ha anche ammesso di aver messo da parte ingenti fondi illegali per potersi comprare la nomina e il favore dell’esercito una volta che l’economia fosse collassata”.

Giustizia politica in Corea del Nord. Fucilazione per Jang Song-Thaek

Secondo alcuni analisti, Jang Song-Thaek “uomo dei rapporti con la Cina”, probabilmente stava portando avanti un piano, appoggiato da Pechino, con l’obiettivo di spodestare Kim Jong-Un e avviare un processo di riforme economiche ricalcate sul modello proposto dalla Cina di Deng Xiaoping. Jang è l’ultima vittima della più grande purga che, la Corea del Nord, abbia mai conosciuto: da quando Kim Jong-Un ha “ereditato” il Paese da suo padre Kim Jong-Il, scomparso nel 2011, ha rimosso 100 dei 218 gerarchi del partito.

Con l’epurazione e condanna a morte dello zio acquisito, Song-Thaek era marito della sorella del padre, Kim Jong-Un ha consolidato la sua posizione di capo supremo della Corea del Nord e non sembra che qualcun altro possa insediare la sua leadership: a consigliarlo restano solo i suoi tre fratelli, pare che si fidi unicamente di loro.

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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