Arrestati esponenti di spicco del clan Messina Denaro
Arrestati esponenti di spicco del clan Messina Denaro. Trenta le persone arrestate in provincia di Trapani. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Palermo, riguardano in particolare le famiglie mafiose di Castelvetrano e Campobello di Mazara. Tra gli arrestati anche alcuni familiari del boss trapanese, tra cui la sorella e il nipote. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione.
Il commento del vicepremier Alfano – Al termine del consiglio dei ministri il vicepremier e ministro dell’Interno Alfano ha ringraziato le forze dell’ordine: ”Oggi a Palermo è stato arrestato un significativo numero di persone fiancheggiatori di Messina Denaro. Questa operazione è veramente importante perchè rientra nella strategia di isolamento di Denaro e di rescissione dei suoi canali di finanziamento. Ringraziamo le forze dell’ordine”.
Ruolo di Matteo Messina Denaro – Nella nota diramata dagli inquirenti si precisa che le “indagini hanno confermato il ruolo dirigenziale tuttora rivestito dal latitante Matteo Messina Denaro all’interno del mandamento e nella provincia mafiosa, accertandone la funzione di direzione tra le varie articolazioni dell’organizzazione e di collegamento con le altre strutture provinciali di Cosa Nostra”.
Sequestro preventivo beni – La Guardia di Finanza sta procedendo, congiuntamente ai Carabinieri e alla Polizia di Stato, al sequestro preventivo di complessi aziendali riconducibili al latitante intestati a prestanome, costituiti da società operanti nel settore dell’edilizia, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Le Forze di Polizia sono ancora impegnate nell’operazione disposta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti dei vertici operativi del mandamento di Castelvetrano.